Già quindici anni sono già passati da quel 6 settembre 2007 in cui l’intero Pianeta pianse uno dei suoi artisti più amati e leggendari: Luciano Pavarotti.
Big Luciano, però, vive ancora nella storia della musica e nei cuori dei suoi tantissimi fan sparsi in tutto il mondo. Il tenore italiano, infatti, grazie al suo talento e alla sua intraprendenza, è riuscito a riportare la lirica italiana a livelli incredibili e memorabili.
Oltre 40 anni di carriera, 110 dischi e 23 raccolte
Luciano Pavarotti ha oltrepassato i quarant’anni di carriera, una carriera intensa e piena di successi. La consacrazione nell’olimpo dei tenori con i Tre Tenori, ovvero Pavarotti, Placido Domingo e Josè Carreras. Nei quarantaquattro anni di carriera ha inciso oltre 110 dischi e 23 raccolte. Sempre dimostrando una olimpica serenità, forte di una piena soddisfazione interiore che gli ha fatto dichiarare: “Penso che una vita spesa per la musica sia una vita spesa in bellezza ed è a ciò che io ho consacrato la mia vita“.
Nel luglio 2006 viene operato d’urgenza in un ospedale di New York per l’asportazione di un tumore maligno al pancreas. Poi si ritira nella sua villa nel modenese per condurre la sua personale lotta contro il cancro. All’età di 71 anni si è spento il 6 settembre.
Alle esequie centomila persone, tra cui l’allora Presidente della Repubblica Napolitano, si recarono alla camera ardente in Cattedrale. Cinquantamila quelle che seguirono dalle piazze e dalle strade del centro storico di Modena i funerali in Duomo, trasmessi in diretta tv e da due maxischermi allestiti in piazza Grande e Piazza Sant’Agostino. Esequie e lutto cittadino condiviso con molti vip, da Bono Vox degli U2, star del ‘Pavarotti & Friends’, a Franco Zeffirelli e Carla Fracci. L’ultimo saluto musicale viene affidato ad Andrea Bocelli e Raina Kabaivanska, accompagnati dal flautista Andrea Griminelli e dalla Corale Rossini, con cui il Maestro aveva cominciato a cantare.
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