Si è appena aperto il 5° scrutinio. Sono chiamati al voto, in seduta comune del Parlamento, 315 senatori, 6 Senatori a vita, 630 Deputati e i 58 Delegati regionali. La maggioranza che si cerca, secondo la Costituzione, è quella assoluta pari a 505 voti. Già da ieri si annuncia questa votazione come quella definitiva. Persistono però situazioni di grande incertezza, sia nel Centrodestra che nel Centrosinistra.
La speranza è che la maggioranza, anche per questa quinta volta, non sia di schede bianche. Sono andate calando via via (672 al primo scrutinio, 572 al secondo, 412 al terzo, 261 a quello di ieri, il quarto), ma contestualmente sono aumentate le preferenze per Mattarella (16 al primo scrutinio, 39 al secondo, 125 al terzo, 166 al quarto). Sintomo di una grave instabilità interna giunta forse dopo un’anno al suo più grave ed evidente picco. Con contorno di attriti e accese discussioni in seno alle due ali e i delegati regionali – per dirla una – che minacciano di lasciare Roma se oggi non si si decidesse: ricordiamo che siamo ancora in stato di emergenza.
Confidiamo dunque in un cambio di marcia, che sia stato individuato il candidato “non divisivo” come auspicato dalle parti e che al termine di questa giornata i lavori per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica siano finalmente conclusi.
(foto di Adnkronos)