Riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. Arresti a Modena

E’ stata arrestata dalla Polizia di Modena, una coppia di nigeriani, marito e moglie, di rispettivamente 53 e 43 anni, ritenuti responsabili di reati di riduzione in schiavitù, favoreggiamento all’immigrazione clandestina e prostituzione ai danni di tre giovani connazionali – una di loro minorenne.

L’indagine è stata condotta dalla Squadra Mobile e ha permesso di dimostrare che la coppia, complici altre persone in Nigeria, aveva reclutato le tre donne per farle prostituire a Modena. Avevano pagato loro il viaggio in Italia attraverso la “Rotta Libica”. Giunte in Italia, le tre malcapitate dovevano riscattare un debito contratto di 30mila euro, con lo sfruttamento di uno stato di assoggettamento psicologico basato su credenze tribali e riti voodoo e sul timore di incorrere in conseguenze penali se si fossero rivolte alla Polizia.

Al momento della denuncia, la minorenne ha riferito che la somma di denaro era stata pretesa da marito e moglie per sostenere le spese del viaggio e per l’avviamento al lavoro sulla base di un accordo economico. La giovane era stata costretta a prostituirsi già durante il tragitto dalla Nigeria alla Libia. 

Arrivata in Italia, la giovane ha dovuto dichiarare di essere maggiorenne e dopo alcuni giorni è stata aiutata a fuggire da un uomo inviato dall’indagata e portata nella provincia di Modena. Una volta arrivata nell’abitazione ha visto la presenza di altre due ragazze che le hanno riferito che il “guadagno giornaliero” della prestazione sessuale doveva essere versato alla donna per pagare il debito e per il mantenimento di vitto e alloggio. Prima di riuscire a scappare, le tre hanno “riscattato” 28mila euro.

Durante l’indagine è emerso che la coppia aveva inviato grandi somme di denaro dall’Italia alla Nigeria, eludendo i controlli e le normative in materia e sfruttando le attività commerciali di call center con sede a Modena.

 

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