Roma, 2 feb. – (Adnkronos) – Con il ritiro dei ghiacciai, dovuto al riscaldamento globale, ad essere a rischio sono anche le piante alpine. La flora delle Alpi, infatti, è destinata a ridursi e fino al 22% delle specie rischia di scomparire.
Lo studio su pubblicato su Frontiers in Ecology and Evolution, frutto del lavoro di ricerca coordinato da Marco Caccianiga del dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano, in collaborazione con Gianalberto Losapio della Stanford University, ha indagato le conseguenze del cambiamento climatico in atto e in particolare del ritiro dei ghiacciai sulla diversità delle piante alpine.
Sebbene tale diversità possa inizialmente aumentare con il ritiro dei ghiacciai, i risultati dello studio indicano che il numero di specie alla fine diminuirà: fino al 22% delle specie studiate potrebbe scomparire localmente o addirittura estinguersi una volta che i ghiacciai saranno scomparsi.
Lo studio dimostra che non tutte le specie sono uguali: alcune di esse beneficiano del riscaldamento globale, i cosiddetti ‘vincitori’, mentre altre, i ‘perdenti’, ne soffrono. Quando i ghiacciai si ritirano, espongono nuovi spazi che diventano disponibili per la crescita delle piante, ma questo cambia anche le caratteristiche e la diversità degli ecosistemi a valle.
Gli autori dello studio hanno combinato i dati storici sul ritiro di quattro ghiacciai italiani con l’analisi delle condizioni ambientali locali e la distribuzione e le caratteristiche ecologiche di 117 specie di piante.
Le analisi hanno indicato cambiamenti nelle interazioni all’interno delle comunità vegetali: le specie competitive diventano prevalenti a lungo termine mentre quelle cooperative, le prime a colonizzare il terreno, vedranno le loro popolazioni ridursi entro soli 100 anni. Il tasso senza precedenti dell’attuale ritiro dei ghiacciai rende improbabile l’evoluzione di adattamenti per fronteggiare queste nuove condizioni.