Robert Capa: il miglior fotoreporter di guerra del mondo

Robert Capa, nel 1938, fu definito dalla rivista inglese Picture Post: il miglior fotoreporter di guerra del mondo. La mostra “Fotografie oltre la guerra”, a cura di Marco Minuz, in programma dal 15 gennaio al 5 giugno prossimi a Villa Bassi Rathgeb, ad Abano Terme (Padova), vuole esplorare parti meno conosciute del suo percorso, attraverso un centinaio di immagini di Robert Capa.

L’amministrazione comunale nell’ottica della promozione della città termale ha promosso questa mostra che rientra nel vasto programma. L’omaggio a Capa esplora il rapporto del fotografo con il mondo della cultura dell’epoca, come con i ritratti di Picasso, Matisse o Hemingway, ma affronta, attraverso varie sezioni, anche la frequentazione del mondo del cinema statunitense, derivante dal suo rapporto con Ingrid Bergman conosciuta a Parigi a fine guerra. Con lei Capa si cimentò come fotografo di scena. Tra i divi del cinema immortalati nelle sue fotografie anche Gina Lollobrigida, Anna Magnani e Silvana Mangano. Tra le immagini, poi, quelle del “Diario russo” con lo scrittore Steinbeck del 1947, del Tour de France, del 1938, focalizzate sul pubblico più che sui ciclisti.

Chi è Robert Capa

Nasce in Ungheria da una famiglia ebrea proprietaria di una avviata casa di moda. A diciassette anni viene arrestato per le sue simpatie comuniste. Appena liberato decide di abbandonare la terra natale per andare a Berlino. Si iscrive all’università alla facoltà di Scienze Politiche. Il suo sogno è diventare giornalista. Per mantenersi trova un impiego presso uno studio fotografico, cosa che lo avvicina al mondo della fotografia. Inizia a collaborare con l’agenzia fotogiornalistica Dephot e nel 1932 viene inviato a Copenaghen per fotografare Lev Trotsky.

Con il nazismo, Capa nel 1933 lascia Berlino e va a  Vienna e l’anno successivo parte per Parigi. In Francia conosce le grandi difficoltà nel trovare lavoro come fotografo freelance.

Nell’agosto del 1936 con la compagna e fotografa Gerda Taro partono per documentare la Guerra civile spagnola. Capa divenne famoso in tutto il mondo per una foto scattata proprio nel 1936 in cui ritrae un soldato dell’esercito repubblicano, con addosso una camicia bianca, ripreso nell’attimo in cui viene colpito a morte da un proiettile sparato dai franchisti.

All’inizio della Seconda Guerra Mondiale Capa si trova a New York, dove si è recato in cerca di lavoro e in fuga dalle persecuzioni anti-ebraiche. A lui vengono assegnati diversi teatri dello scenario bellico. Tanto che nel luglio del 1943, a bordo di un piccolo aereo con pochi soldati, Capa arriva in Sicilia. Di notte si lancia col suo paracadute ma atterra su un albero, dove rimane sino all’indomani. Fortunatamente gli altri tre paracadutisti che erano con lui lo trovano e lo aiutano a scendere.

Furono giorni molto intensi ma proprio nelle montagne isolate siciliane realizzò alcune foto che diventarono tra le più famose della sua carriera.

Il 6 giugno 1944 partecipa al drammatico sbarco delle truppe americane in Normandia. Nel 1948 è a Tel Aviv per documentare la nascita dello Stato d’Israele.

Morì a Tay Ninh,il  25 maggio 1954.

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