Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha comunicato: “Confermo che nel pomeriggio di venerdì 11 una delegazione del Governo, guidata dalla Presidente del Consiglio, incontrerà le forze politiche di opposizione per ascoltare le proposte da loro articolate sul salario minimo, in spirito di costruttivo rapporto istituzionale”.
La Segretaria del Pd Elly Schlein, in merito all’incontro con il Governo, ha detto: “Noi parteciperemo all’incontro di venerdì. Ci parteciperemo con spirito costruttivo, ma senza dimenticare le dichiarazioni della maggioranza di questi mesi, a partire dalla presidente del Consiglio che ha definito il salario minimo uno specchietto per le allodole e di chi l’ha bollata come una misura sovietica o una forma di assistenzialismo. Non dimentichiamo queste dichiarazioni e l’atteggiamento tenuto nelle battaglie che abbiamo fatto in Parlamento fino al voto della sospensiva da parte della maggioranza la settimana scorsa”. E aggiunge la Schlein: “Fanno questo incontro adesso, in un momento in cui il Parlamento è chiuso e hanno fatto ieri l’ultimo Cdm, ma noi siamo pronti a tornare in Parlamento anche domani per far approvare la nostra proposta. Andiamo a confrontarci sul merito. Vediamo se il Governo è disponibile a votare e aumentare per decreto i salari anche di quei tre milioni e mezzo di lavoratori e non soltanto dei manager del Ponte sullo Stretto. Vediamo se il governo fa sul serio questa volta. Siamo disponibili al confronto a patto che non sia una sceneggiata agostana”.
In una nota del Movimento 5 Stelle, in cui si commenta la conferma dell’incontro tra il Governo e le opposizioni sul salario minimo, si legge: “Sono mesi che il Governo ha avuto la più ampia possibilità di confrontarsi con le opposizioni in Parlamento sul salario minimo legale. Ma gli unici atti concreti sono stati la presentazione di un emendamento per cancellare la nostra proposta di legge e un voto per rinviare di mesi la discussione. Oltre alle esternazioni di Meloni per cui il salario minimo è solo uno “slogan” e del Ministro Tajani per cui questa misura ci porta in Unione Sovietica. Ora apprendiamo di un incontro con le opposizioni a Palazzo Chigi sul salario minimo, a riprova del fatto che al Governo non conoscono neanche le regole minime del galateo istituzionale”. Il comunicato M5S continua: “In ogni caso guardiamo alla sostanza e al problema di quasi 4 milioni di lavoratori sottopagati che attendono la proposta sul salario minimo legale che il M5S promuove da anni. Quindi il M5S ci sarà. Non possiamo però non constatare che questa convocazione ad agosto sia una corsa ai ripari tutta mediatica di Giorgia Meloni dopo aver preso atto che sul salario minimo legale è rimasto solo il Governo a opporsi, mentre la stragrande maggioranza dei cittadini è a favore”. La nota conlude: “Dal Governo un maldestro tentativo di mettere una toppa, come sulla tassa sugli extraprofitti che il M5S propone da mesi o come sull’ignobile sms dell’Inps da cui il Governo ha dovuto frettolosamente prendere le distanze dopo i danni provocati”.
L’ufficio stampa di Italia Vive comunica: “Italia Viva non parteciperà alla riunione sul salario minimo in quanto non firmataria della proposta: IV ha già presentato i propri emendamenti alla proposta di legge Conte e li discuterà in Aula. La decisione è stata comunicata personalmente dal senatore Renzi a Palazzo Chigi nella giornata di ieri”.
Mariastella Gelmini, Senatrice e portavoce di Azione, ha detto: “Bene l’incontro previsto per venerdì 11 agosto tra Governo e opposizioni. Finalmente Palazzo Chigi batte un colpo e accoglie l’appello all’ascolto di Carlo Calenda. In Italia ci sono tre milioni di lavoratori con una paga oraria inferiore ai 9 euro, intervenire è un nostro dovere”. La Gelmini aggiunge: “Dal taglio del cuneo fiscale al potenziamento delle politiche attive, fino al salario minimo: di fronte a tutto ciò che va nella direzione di aiutare le imprese, sostenere l’occupazione e migliorare le condizioni di chi lavora saremo sempre in prima linea. Perché le difficoltà che vivono gli italiani non vanno in vacanza: l’inflazione si fa sentire, riempire il carrello della spesa è sempre più complicato, il caro vita pesa sui risparmi delle famiglie. La politica torni ad occuparsi dei reali bisogni degli italiani, lo faccia anche in questo caldo mese di agosto”.
(ph.Governo.it)