Scontri a Buenos Aires durante le proteste contro il maxi decreto Milei

Incidenti a Buenos Aires durante una protesta organizzata dalla Cgt, il principale sindacato del Paese, contro il maxi Decreto di necessità e urgenza (Dnu) sulla deregulation e le privatizzazioni firmato mercoledì scorso dal neo presidente argentino, Javier Milei.

La Polizia di Buenos Aires, riferisce il quotidiano argentino ‘Clarin’, ha arrestato almeno 7 persone questo mercoledì nel corso della mobilitazione di massa contro il provvedimento.

La manifestazione ha iniziato davanti alla sede del Palazzo di Giustizia, dove si sono registrati i primi scontri tra manifestanti e agenti. Un poliziotto è rimasto ferito durante gli scontri e sarebbe stato investito da un autobus.

Alla mobilitazione indetta dalla Cgt hanno partecipato anche Unidad Piquetara, partiti di sinistra ed esponenti Kirchneristi. E’ la prima mobilitazione della Cgt da quando Milei è arrivato a Casa Rosada due settimane fa.

Il sindacato ha diffuso un comunicato in cui definisce il primo provvedimento shock del governo come un “oltraggio irrazionale” con numerose “misure arbitrarie, anticostituzionali e dannose”.

Collettivi e sindacati hanno denunciato che il piano contro i picchetti del ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich, non ha consentito l’arrivo di un gran numero di autobus diretti alle proteste.

Parallelamente, Milei ha inviato al Congresso il progetto legislativo che ha motivato queste proteste, con il quale si propone di modificare o annullare più di 300 leggi.

Il testo conta 664 articoli, tra cui spiccano l’eliminazione delle elezioni primarie, la dichiarazione dello stato di emergenza pubblica ed economica fino al 31 dicembre 2025 e la privatizzazione delle aziende pubbliche.

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