Serena Bortone

Serena Bortone e la Rai confermano il licenziamento di Memo Remigi

Si continua a parlare di Memo Remigi e della sua molestia nei confronti di Jessica Morlacchi nel programma di Rai 1 “Oggi è un altro giorno” condotto da Serena Bortone.

L’assenza del cantante non era passata inosservata soprattutto dopo la notizia rilasciata da Dagospia e dal servizio di Striscia la Notizia. Nella puntata di ieri, giovedì 27 ottobre, è la stessa Serena Bortone a confermare l’allontanamento del cantante dal programma. “Da lunedì Memo Remigi non fa più parte del nostro gruppo di lavoro. Remigi in questo studio si è reso responsabile di un comportamento che non può essere tollerato in questo programma, in questa azienda e per quanto mi riguarda in nessun luogo. Per rispetto della persona coinvolta avevamo mantenuto il riserbo, ma ora che l’episodio è diventato pubblico sento di avere un dovere di sincerità con voi e di esprimere anche pubblicamente la mia solidarietà a Jessica. Solidarietà mia, della direttrice, dell’Azienda e il mio profondo dispiacere. Mi fermo qui, per ora” queste le parole della conduttrice all’apertura del programma.

 

 

Subito dopo arriva anche l’ufficialità con una nota della Rai che scrive: “A seguito di un comportamento in violazione del Codice Etico dell’Azienda la Direzione Day Time aveva già deciso lo scorso sabato 22 ottobre la sospensione delle presenze nella trasmissione che è stata comunicata all’interessato. La Commissione stabile per il Codice Etico dell’Azienda ha confermato la violazione delle norme“.

Memo Remigi nel frattempo continua a sostenere che il suo era “soltanto un gesto innocente e scherzoso nei confronti di una stimata collega, di cui non avevo intenzione di urtare la sensibilità“.

I social si dividono sul programma di Serena Bortone

Ovviamente il gesto e la notizia hanno invaso i social network dove, come ci si poteva immaginare, una parte condanna il gesto e una parte lo “giustifica“.

Su Twitter si possono leggere post, ad esempio, che dichiarano: “Fosse oggi a Benigni lo avrebbero impiccato

 

 

 

 

Quattro post scritti da uomini eterosessuali che forse non capiscono la gravità della situazione. E anche in questo caso c’è una strizzatina d’occhio alla sottovalutazione del gesto. “Si vero ma…” sono sempre quelle parole dove si cerca di colpevolizzare la vittima insieme al suo carnefice. Anche leggere “ai moralizzatori de sta ceppa” fa capire quanto nel mondo maschile non sia facilmente comprensibile il termine di molestia sessuale.

Se i nostri gesti o le nostre parole offendono, colpiscono o feriscono anche una sola persona al mondo, diventiamo carnefici e la persona vittima. Ricordiamoci sempre: non facciamo agli altri quello che non vorremmo venisse fatto a noi.

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