Lei si chiamava Sharon Micheletti, aveva 30 e viveva a Ventimiglia. Lui si chiamava Antonio Vicari, ha 65 anni e le ha sparato un colpo di pistola alla testa in mezzo alla strada. Prima di togliersi la vita ha cercato di uccidere l’amico di Sharon entrato in un bar.
La cosa che più lascia senza parole, oltre ovviamente al gesto, è che l’uomo per settimane aveva minacciato di morte la ragazza tramite il suo profilo Facebook. Scorrendo il profilo del killer, infatti, sono innumerevoli i post incriminati. L’uomo era stato denunciato per la seconda volta a marzo scorso da Sharon Micheletti, che lo accusava di averla minacciata. Quell’allarme sembra essere stato sottovalutato, dal momento che ieri il 64enne ha atteso la ragazza in un bar, dove era arrivata con un amico. L’uomo era sceso dall’auto ed entrato nel bar per comprare le sigarette e a quel punto Vicari è entrato in azione, avvicinandosi alla vettura e sparando due o tre colpi, attraverso il finestrino, contro Sharon.
La prima denuncia era del 2017 e l’ultima a maggio, qualche settimana fa. “Le denunce presentate nel 2021, così come descritte, sembravano fatti isolati. Non sembrava emergere che fosse perseguitata. Tanto è vero, che gli atti dei Carabinieri non parlavano di stalking. Non c’erano elementi che potevano far presagire un’evoluzione simile” – ha dichiarato il Procuratore Alberto Lari.
Peccato che le minacce sui social non fossero tanto velate: “È questione di pochi giorni” oppure “Non c’è posto dove puoi nasconderti” o ancora “Ricordati, manca pochissimo” “abbiamo questa settimana, poi il destino provvederà“. E ancora e ancora. Il 6 maggio l’uomo sempre su Facebook scriveva “Ciao figlio mio, spero di rivederti al più presto” in un post dedicato al figlio Cristian, morto a 17 anni nel 2001, dopo essere caduto da un dirupo ad Airole, mentre si trovava con degli amici.
Vicari stato in carcere per molestie contro la prima moglie, era tornato libero a marzo e aveva iniziato a molestare Sharon Micheletti fino ad ucciderla.