(Labitalia) – In era Covid sanificare è d’obbligo. Ma come farlo senza arrecare danni all’ambiente? Alla soluzione sta lavorando il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università di Udine, individuando metodologie e tecniche d’intervento, che possano contribuire in modo efficace alla disinfezione delle superfici, ma in modo sostenibile. Il gruppo di lavoro è coordinato dal professor Alfredo Soldati e dal professor Cristian Marchioli. La ricerca ha l’obiettivo di definire una procedura di sanificazione, certa e validata da processi scientifici, che assicuri l’efficacia del risultato, garantendo al contempo la sostenibilità ambientale del servizio.
Il business della sanificazione nell’era Covid ha fatto registrare un fatturato complessivo di 20 miliardi di euro per un controvalore in termini di forza lavoro di 500.000 addetti. Alla crescita commerciale ed economica è seguita la consapevolezza di dover adottare tecniche e tecnologie meno impattanti sull’ambiente. Infatti l’uso massiccio di mascherine, guanti monouso e prodotti disinfettanti ha portato la comunità scientifica a studiare sistemi di igienizzazione a basso impatto ambientale.
La corsa alla pulizia ha fatto crescere, dall’inizio della pandemia, gli acquisti di disinfettanti e detergenti, anche a doppia o tripla cifra. Alcol, gel igienizzanti, candeggina, saponi, salviette sono i prodotti più richiesti. Stando a una ricerca effettuata da Assocasa Federchimica e Nielsen, che ha analizzato e misurato gli acquisti di una settimana nel pieno della prima ondata, l’aumento delle vendite dei prodotti per la pulizia della casa è stata del 24,9%, trainate in particolare dal segmento commodities (alcol denaturato: +347%, candeggina +87,8%).
I prodotti, con il dilavamento o gettati direttamente negli scarichi, entrano di fatto all’interno del ciclo delle acque, avendo un effetto devastante in primo luogo sull’ecosistema marino, ma anche sui microorganismi della catena alimentare. Lo stesso discorso vale per i prodotti spray che si disperdono nell’aria. Va da sé che gli stessi dati di crescita del comparto privato si registrano anche in quello delle pulizie presso le imprese, luoghi pubblici e in tutto in comparto industriale. Così per far fronte alle nuove esigenze di sanificazione e la tutela dell’ambiente è sceso in campo il mondo accademico.
Alla fase di ricerca guidata da Soldati e Marchioli se ne aggiunge una di sperimentazione sul campo resa possibile da un accordo con la divisione “Ricerca e sviluppo” di Euro&Promos, società friulana tra i più importanti player nazionali del comparto del facility managament, con centinaia di collaboratori e collaboratrici che quotidianamente operano su tutto il territorio nazionale, utilizzando prodotti per la sanificazione che rispondono alla Circolare del Ministero della Salute ed ai Rapporti ISS (alcol etilico al 61%-71%, perossido di idrogeno allo 0,5% e ipoclorito di sodio allo 0,1% cloro attivo per almeno 1 minuto) e sperimenteranno le soluzioni studiate con l’ateneo friulano.
“I processi di igienizzazione e disinfezione coinvolgono complessi meccanismi di atomizzazione, evaporazione e deposizione del prodotto detergente. Questi meccanismi -riferiscono Soldati e Marchioli – hanno un impatto cruciale sull’efficienza della sanificazione e sul suo impatto ambientale. La loro ottimizzazione richiede una stretta interazione tra laboratori di ricerca e operatori del settore per garantire il necessario trasferimento di conoscenze ed esperienze sul campo. In questo senso, la collaborazione tra Euro&Promos e l’Università di Udine rappresenta un esempio virtuoso”.
Il comparto delle pulizie e della sanificazione con la pandemia ha recuperato importanza. A giugno del 2021 sono entrati in vigore a livello nazionale i nuovi “Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione degli edifici e ambienti ad uso civile, sanitario e per i prodotti detergenti”, questi di fatto impongono alle imprese l’acquisto e l’uso di detergenti con formulazioni più rigorose sotto il profilo della tutela ambientale e della salute. Nei contesti industriali, ospedalieri e nei grandi complessi della pubblica amministrazione, dove Euro&Promos opera, il tema della sostenibilità è centrale.
“L’attenzione all’ambiente e a un consumo consapevole delle risorse sono, da sempre, valori che ci contraddistinguono – afferma l’amministratore delegato di Euro&Promos, Alberto Tavano Colussi – la collaborazione con l’Università di Udine ha l’ambizioso obiettivo di trovare soluzioni innovative, tecnologicamente avanzate e validate per coniugare la necessità di sanificazione a quella di preservazione dell’ambiente. Crediamo da sempre nella ricerca e lo facciamo sostenendo anche il nostro dipartimento interno “Ricerca e Sviluppo” che conta professionalità di altissimo livello”.
Recentemente Euro&Promos ha conseguito la certificazione Carbon Footprint, lo studio ha misurato l’ammontare totale delle emissioni di gas ad effetto serra, causate direttamente od indirettamente dai servizi di pulizia sanitaria, civile e industriale.