Un corsa lunga 87 anni, una vita tutta vissuta d’un fiato, nel pieno delle emozioni e delle sensazioni. Questa la vita di Paolo Poli, questa la restituzione che ne fa Pino Strabioli in “Sempre fiori, mai un fioraio” adesso in tour. Uno spettacolo che trae da un libro, omonimo, scritto da Strabioli e Poli a quattro mani, uscito nel 2017 poco dopo la dipartita di Poli.
Strabioli alias “bambolino” pranza con Poli più e più volte per due anni e fra un pasto e un altro, insieme, ritessono una vita che “volge al desio”. Per questo c’è una commozione compartita fra chi lascia la sua memoria e chi la raccoglie per divulgarla, per tutta la lunghezza dello spettacolo. Mista – certo – con una brillantezza immancabile in tutto quanto riguarda(va) Poli.
Dal libro un salto al teatro, per raccontare ancora e ancora una vita straordinaria. E farne un traino per dedicarsi al pensiero libero, all’irriverenza, alla profonda leggerezza. La stessa di un genio. Poli, che ha attraversato il Novecento con la naturalezza, il coraggio, la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile. Nei brani portati sul palco da Strabioli sulle note della fisarmonica del Maestro Marcello Fiorini tutta una vita, una vita straordinaria: l’infanzia, gli amori, la guerra, la letteratura. Il tutto narrato con l’espressa potenza del vero: forte e toccante.
La tournèè del 2021 è partita dal Niccolini di Firenze. Ha toccato Milano, Roma e poi Orvieto, il teatro Mancinelli, “casa” di Strabioli. Qui l’atmosfera intima del ridotto si è fatta culla per il racconto intimistico e vitale della vita di una stella vera e sincera.
“Sempre fiori, mai un fioraio” si prepara per un 2021 verso Sud con date a Brindisi e a Barletta all’inizio del 2022.