Terremoto Turchia: morti oltre 1.500. Erdogan: “Più grande disastro dal 1939”

Continua a salire il drammatico bilancio di vittime per il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. Secondo la Cnn, il numero di morti nei due Paesi ora è di 1.504.

Il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan,  ha affermato che il terremoto che ha colpito la Turchia è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939. Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto di İzmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone.

Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, afferma: “Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”.

Ismail Al Abdullah, dei Caschi Bianchi, l’organizzazione di difesa civile siriana che opera nelle aree della Siria sotto controllo dei ribelli, ha detto:  “Abbiamo bisogno di aiuto. La comunità internazionale deve fare qualcosa per aiutarci, per sostenerci. La Siria nordoccidentale è un’area disastrata. Ci serve l’aiuto di tutti per salvare la nostra gente”. Abdullah ha spiegato alla Bbc che: “numerosi edifici in diverse città e villaggi della parte nordoccidentale del paese sono crollati, sono andati distrutti dal sisma. Le nostre squadre hanno risposto a tutte le richieste, in tutti i posti e in tutti gli edifici e tuttora molte famiglie si trovano sotto le macerie. Stiamo cercando di salvarle ma per noi è un compito difficilissimo”.

 

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