Darya Trepova accusata di attacco terroristico. Ombre nella vicenda

Non è ancora chiaro, fino in fondo, cosa sia accaduto nell’episodio esplosivo del bar di San Pietroburgo. Tutti gli occhi sono puntati su Darya Trepova. L’agenzia TASS ha fatto sapere che “il dipartimento investigativo centrale del comitato investigativo russo ha intentato un’accusa contro Darya Trepova”Accusa per terrorismo.

Darya Trepova, come ormai ben noto, è la 26enne fermata per la morte del blogger russo Vladlen Tatarsky. Tatarsky è rimasto ucciso nel corso di una conferenza che stava tenendo in un caffè di San Pietroburgo quando una statuetta, donatagli dalla donna, gli è esplosa in mano.

Le accuse di cui la donna dovrà rispondere sono: “crimini ai sensi della parte 3 dell’articolo 205 del codice penale russo (attacco terroristico commesso da un gruppo organizzato che ha provocato la morte intenzionale di una persona) e la parte 4 dell’articolo 222.1 (acquisizione, deposito, porto e trasporto illegali di esplosivi e ordigni esplosivi in un gruppo organizzato)“. 


Nei video della conferenza, serviti a ricostruire la vicenda, si vede Darya Trepova accedere nel bar, poi consegnare la statua a Tatarsky e rimanere lì a pochi metri dal giornalista e blogger nazionalista, a pochi secondi dall’esplosione. Questo desta molto sospetto e crea ombre rispetto alla posizione della Trepova nella vicenda. Il marito, con lei nel movimento anti-guerra, parla della possibilità di una trappola sortita da soggetti secondari. Si sono fatti diversi nomi: dai servizi segreti fino ai sostenitori di Navalny, attivista antiPutin ormai in carcere da mesi.

La macro prospettiva è quella di un Paese, la Russia, allo sbando. Una grande realtà in cui convivono anche lotte intestine molto forti, fra nazionalisti e oppositori, e che fa sospettare di una perdita del controllo del leader politico Putin.

 

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