Donald Trump si mostra aperto a sostenere una legge che vieti a livello nazionale l’aborto dopo 15 settimane di gestazione, con un chiaro messaggio rivolto all’elettorato più conservatore. “Il numero di settimane su cui la gente si sta accordando è 15, e penso che verrà fuori qualcosa di ragionevole”, ha detto in un’intervista radiofonica, specificando che annuncerà “al momento opportuno” se e quale specifico limite all’aborto sarà disposto a sostenere
L’ex Presidente è poi passato a dire che sono gli Stati che devono decidere in materia d’aborto, rivendicando che questa linea è emersa dalla sentenza con cui è stata rovesciata la Roe vs Wade dalla Corte Suprema, con il voto decisivo dei tre giudici da lui nominati. “La questione dell’aborto l’abbiamo riportata agli Stati – ha detto affermato – come concordano tutti gli esperti legali, di entrambe le parti, lo dicono da anni, non dovrebbe essere una questione federale, ma degli Stati”.
Le dichiarazioni arrivano dopo che il New York Times il mese scorso aveva rivelato che parlando in privato Trump si era dichiarato favorevole ad un divieto d’aborto dopo 16 settimane, con esclusione dei casi di stupro, incesto e pericolo di vita per la donna. La campagna di Trump aveva definito la notizia una ‘fake news’, affermando che, una volta eletto, “il Presidente si siederà con entrambe le parti e negozierà un accordo che lascerà tutti contenti”. La questione dell’aborto sarà centrale nelle prossime elezioni, con Joe Biden che continua a ripetere che solo votando lui e un Congresso democratico le donne americane potranno difendere il loro diritto di scegliere.
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