Il proiettile che ha ferito l’ex Presidente degli Stati Uniti,Donald Trump, ha provocato un ‘buco’ di 2 centimetri nell’orecchio destro ed è passato a soli 6 mm dal cranio. Lo rivela il dottor Ronny Jackson, Deputsto repubblicano del Texas ed ex medico della Casa Bianca.
Jackson, che ha assistito Trump dopo l’attentato di sabato 13 luglio, ha fatto il punto della situazione in una lettera aperta che l’ex Presidente ha diffuso attraverso il proprio profilo sul social Truth.
La ferita – scrive Jackson – sta guarendo bene. Il proiettile, che per un quarto di pollice, quasi 6 millimetri, non ha perforato il cranio, e ha prodotto una ferita di 2 centimetri che si è creata nella superficie cartilaginosa dell’orecchio – ha affermato il medico che ha aggiunto – La lesione ha provocato una abbondante perdita di sangue. Ora, la ferita sta iniziando a rimarginarsi e a guarire nel modo corretto, nonostante episodi di sanguinamento intermittente, che richiedono un intervento per tamponare.
Dopo l’attentato, Trump è stato trasportato nell’Ospedale di Butler, in Pennsylvania, dove è stato sottoposto ad una serie di esami, compresa una TAC al cranio.
Ci saranno ulteriori valutazioni, compreso un esame approfondito dell’udito – scrive Jackson, che sarà a disposizione dell’ex Presidente per ogni assistenza necessaria.
“Il Presidente sta bene – precisa – e sta guarendo come previsto dalla ferita provocata sabato scorso dal colpo di arma da fuoco. E’ un miracolo che non sia stato ucciso.
