Ucraina il punto

Ucraina (13 giugno – 20:30) – Il punto sulla guerra

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky  “Nell’ottavo anniversario della liberazione di Mariupol dai terroristi filorussi, stiamo ancora una volta combattendo per questa città e per tutta l’Ucraina. Come allora, nel 2014, Mariupol sarà di nuovo libera. La bandiera ucraina tornerà lì, così come in ogni città e villaggio dove sono arrivati gli occupanti. Perché questo è il nostro Paese e il nostro popolo”.

Le milizie filorusse della Repubblica popolare del Lugansk hanno riferito che le forze del Cremlino starebbero avendo la meglio negli scontri nell’area industriale di Severodonetsk, dove si trova l’impianto chimico Azot, nei cui bunker hanno trovato rifugio alcune centinaia di civili.

Il governatore della regione di Luhansk Serhiy Haidai. ha fatto sapere su Telegram che tutti i ponti che portano alla città sono stati distrutti, ma una parte della città è sotto il controllo dei militari ucraini. Severodonetsk non è bloccata.

Il direttore del Primo dipartimento europeo del Ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov, ha affermato durante un’intervista che la Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina.

Il Primo Ministro polacco Mateusz Morawiecki ha riferito che i polacchi sarebbero pronti a combattere in caso di attacco russo. “Se la Russia dovesse mai pensare ad attaccare la Polonia, il Cremlino sappia che 40 milioni di polacchi sono pronti a prendere le armi e difendere la madrepatria”.

Il Capo della Polizia nazionale Ihor Klymenko, abbiamo più di 80 procedimenti penali in corso in merito alla violazione del funzionamento dei corridoi umanitari. Sono stati registrati più di 500 spari in direzione dei corridoi di evacuazione. Durante questi attacchi sono morte più di 30 persone tra cui 5 bambini. E questi sono soltanto i dati ufficiali disponibili.

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