Accuse incrociate sul campo. Da una parte ci sono gli ucraini che fanno sapere di bombe incendiarie o al fosforo contro l’acciaieria Azovstal. Lo denuncia il Consigliere del Sindaco Petro Andryushchenko. “Ieri gli occupanti hanno usato per la prima volta bombe incendiarie o al fosforo contro i difensori di Mariupol“, scrive Andryushchenko su Telegram. Precisa poi che “gli stessi occupanti affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5mila gradi Celsius. È quasi impossibile fermare la combustione. L’inferno è sceso sulla terra alla Azovstal”.
Dall’altra parte sul gruppo Telegram russo chiamato Военный Осведомитель, “Informatore militare” è apparso un video che documenterebbe l’utilizzo di bombe a grappolo da parte dell’esercito ucraino in territorio russo. La didascalia infatti dice: “I residenti locali del villaggio di Solokhi hanno vissuto in prima persona l’arrivo delle munizioni a grappolo ucraine MLRS ‘Uragan’ nel loro giardino ed hanno anche girato questo video per documentarne l’impiego“. E prosegue: “A seguito dei bombardamenti ucraini, un residente locale di 18 anni è stato ucciso e 8 sono rimasti feriti di varia gravità”.
Mosca, combattenti Azov non sono “oggetto di negoziati politici”
Sempre in fatto di posizioni russe Vldimir Medinsky, Consigliere presidenziale e Capo della delegazione russa ai colloqui Russia-Ucraina ha dichiarato: “I combattenti del battaglione Azov, asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, non possono essere oggetto di negoziati politici”. E ancora su Telegram: “Rendere i criminali di guerra dell’Azov oggetto di negoziati politici sarebbe una bestemmia”.
Altro tema è la NATO e in particolare il prossimo ingresso di Svezia e Finlandia. In Svezia il Partito socialdemocratico al potere si è detto favorevole all’adesione alla NATO. “I socialdemocratici lavoreranno quindi per garantire che la Svezia, se la domanda sarà approvata, esprima riserve unilaterali contro il dispiegamento di armi nucleari e basi permanenti sul territorio svedese”, si legge in una nota. Conferma la Premier Magdalena Andersson: se la Svezia restasse l’unico Paese nella regione fuori dalla NATO “saremmo in una posizione molto vulnerabile“.
Per quanto riguarda la Finlandia, nel corso della conferenza stampa dove Helsinki ha annunciato la volontà ufficiale di entrare nella NATO il Premier ha detto: “Siamo preparati a diversi tipi di reazioni russe. Siamo pronti e ci stiamo preparando”. “Quando guardiamo alla Russia, vediamo oggi un paese molto diverso da quello che abbiamo visto appena qualche mese fa – ha aggiunto -. Tutto è cambiato da quando la Russia ha attaccato l’Ucraina e penso personalmente che non possiamo più credere che ci sarà un futuro di pace accanto alla Russia restando da soli”. Poi ha concluso: “E’ un atto di pace, non ci sarà più la guerra in Finlandia”.
“Unica via percorribile”: cessate il fuoco per negoziato
Oltreoceano il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha chiamato l’omologo russo Serghei Shoigu chiedendo un cessate il fuoco immediato in cambio del negoziato sui territori occupati. In caso contrario ha spiegato Austin si potrebbe verificare l’escalation di armi pesanti che nessuno dice di volere. Austin ha anche sottolineato l’importanza di tenere le linee di comunicazione aperte. Questo anche se il contatto non è giudicato risolutivo né può preludere a un immediato cambiamento delle posizioni russe. Non più dunque un ritiro delle truppe, ma un cessate il fuoco che potrebbe essere visto come un’opzione interessante per Mosca, in attesa di un referendum nelle zone filorusse del Donbass.
“Unica via percorribile” secondo il resto della diplomazia al lavoro come il Presidente Macron e quello cinese Xi Jing Ping.