L’Unione europea avviata a concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’adesione. Tra i Ministri degli Affari europei, ieri a Lussemburgo per il Consiglio Affari generali, si è registrato un “consenso totale“. In linea, insomma, con quanto proposto dalla Commissione di Ursula von der Leyen. L’esecutivo UE, in particolare, ha concluso venerdì scorso che sarebbe opportuno dare a Ucraina, Moldavia e Georgia una “prospettiva europea“, assegnando alle prime due lo status di Paesi candidati, a certe condizioni, e subordinando la decisione su Tbilisi alla realizzazione di una serie di riforme. Ora la discussione passa al livello superiore, ai capi di Stato e di governo che si riuniranno nel Consiglio europeo a Bruxelles domani e venerdì.
Sul grano lancia l’allarme il Presidente di Federalimentare Ivano Vacondio. L’Italia è un grande importatore di materie prime alimentari che trasforma, in particolare cereali e, dunque, “la logistica è un grande problema, è fondamentale, per un Paese come il nostro che importa 4 milioni di tonnellate di grano tenero, 6 milioni di mais, e ancora grandi quantità di orzo e soia”. Intanto le organizzazioni agricole già stimano consistenti cali di raccolto quest’anno, tra il – 20% (Confagricoltura) e il – 30% (Cia) in Italia. “Il problema degli approvvigionamenti c’è già – aggiunge Vacondio – ma adesso sopperiamo con i nostri raccolti che sono marginali, ma ci sono. Ma da settembre, quando cominceremo a dover importare per forza, cereali dall’Europa e dal mondo, avremo bisogno della logistica che sta vivendo un momento terribile”
Zelensky su sanzioni: “pressione costante” su Russia
Volodymyr Zelensky da parte sua insiste sulle sanzioni contro Mosca e sulla fornitura di armi per l’Ucraina. “La Russia deve sentire un costante aumento della pressione per la guerra e per la sua aggressiva politica anti-europea”, dice in un video messaggio della scorse ore. “In tutti i negoziati – afferma – sottolineo sempre che è necessario al più presto il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue”. E ha aggiunto: “Un’altra minaccia russa alla Lituania, un’altra ondata di pressioni energetiche, un’altra serie di bugie da parte di funzionari russi sulla crisi alimentare, sono tutti argomenti per concordare sul settimo pacchetto di sanzioni”.
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