Ucraina il punto

Ucraina (4 giugno ore 20) – Il punto sulla guerra

Potrebbe essere molte volte superiore ai 22mila dichiarati la conta dei morti di Mariupol. Sono stimati per quasi 1.300, invece, i grattacieli distrutti. “I russi hanno iniziato la demolizione delle case di Mariupol colpite dalle bombe senza smantellare le macerie – riferisce il Consigliere Andryushchenko -, se c’erano rimasti cadaveri negli edifici, sono stati portati nella discarica distrettuale“.

Per la controparte, sarebbero 31.050 i soldati russi morti dal giorno dell’attacco della Russia all’Ucraina. È il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, diffuso su Facebook: riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. I militari ucraini fanno questo numero. Insieme a questo, 1376 carri armati, 3366 mezzi corazzati, 680 sistemi d’artiglieria, 207 lanciarazzi multipli, 95 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 210 aerei, 175 elicotteri, 2337 autoveicoli, 13 unità navali e 540 droni.

Si indaga sull’esplosione di una mina nel porto di Berdyansk. Sarebbero stati i russi a farla esplodere: c’è un video che documenta l’azione. Al momento non si sa se si sia trattato di un incidente. Una nave potrebbe aver urtato l’ordigno, oppure si potrebbe trattare di un tentativo di sminare il porto. Berdyansk si trova sul Mare d’Azov a circa 70 chilometri a sud ovest di Mariupol. Il porto continua a essere chiuso, mesi dopo che un attacco missilistico ucraino aveva danneggiato pesantemente diverse navi russe.

Lo sminamento dei porti di Berdyansk e Mariupol sarebbero propedeutici allo sblocco dell’export del grano dall’Ucraina. Lo ha detto Vladimir Putin, in un’intervista. Per un sicuro ritorno all’esportazione del grano, Putin ha invitato Kiev a rimuovere le mine dal territorio sotto il suo controllo e ha assicurato che la Russia non ne approfitterà per lanciare attacchi dal mare.

Cambio ai vertici militari Russia, proseguono i combattimenti in Donbas

Un’altra notizia riguarda il campo militare. Si tratta di un cambio al comando dell’invasione in Ucraina. Il generale Alexandr Dvornikov, noto come “il macellaio della Siria“, sarebbe stato sollevato dall’incarico dopo pochi mesi e sostituito dal vice ministro della Difesa, Gennady Zhidko, anche lui ‘stella’ della guerra in Siria e braccio destro di Putin. I combattimenti continuano nel Donbas gli Ucraini hanno riconquistato qualche posizione, ma il rischio del collasso delle forze ucraine è alto. Esplosioni anche a Kharkiv.

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