I corpi dei militari morti nelle acciaierie Azovstal a Mariupolad sono stati portati a Kiev. Tra questi, fa sapere l’Associazione delle famiglie dei difensori di Azovstal, “un terzo dei corpi è dei combattenti del reggimento Azov. Ancora da chiarire l’appartenenza degli altri corpi ad altre unità militari”. I corpi verranno sottoposti ad esami forensi da parte della polizia scientifica, un lavoro che potrebbe durare fino a tre mesi al termine del quale le famiglie verranno convocate per eseguire il riconoscimento.
La rappresentante permanente della presidenza ucraina in Crimea, Tamila Tacheva, ha riferito: “In base alle nostre informazioni, circa 600 persone vengono trattenute in cantine nella regione di Kherson, dove sono tenute in condizioni disumane e sono vittime di torture”.
Il capo dell’amministrazione militare della città Oleksandr Stryuk ha fatto sapere che i residenti di Severodonetsk sono stati portati con la forza nel territorio occupato dai russi, mentre altri sono fuggiti dove potevano, ora in città restano 10-11mila persone, vivono sotto bombardamenti costanti, senza luce e acqua.In un’intervista a The Global Boardroom del Financial Times, il Presidente ucraino Volodymyr Zelenksy ha detto che “la leadership cineseusi la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra”. La Russia non ci sta umiliando, ci sta uccidendo”. Sottolinea il Presidente.
Oleksandra Matviychuk, avvocato per i diritti umani e direttore esecutivo del Centro in prima linea nella difesa dei diritti umani dal 2007, sostiene che: “Sono il senso di impotenza e la volontà di non arrendersi provocati da una guerra in cui non c’è programma esistente o strumento giuridico che possa fermare i russi dall’uccidere la popolazione ucraina”.