“Non ci sarà una crisi alimentare. La situazione del blocco del grano è stata superata non grazie agli sforzi di Mosca, ma nonostante gli sforzi di Mosca. Inoltre abbiamo buone previsioni per la raccolta del grano: quest’anno sarà minore rispetto all’anno precedente, ma la nostra visione è ottimistica in quanto grazie al cambiamento climatico sarà possibile fare due raccolte all’anno”. Oleg Nikolenko, primo Vice Presidente della Camera di commercio nazionale è fiducioso.
“È cambiata la configurazione militare a favore delle forze armate ucraine dopo la liberazione dell’Isola dei Serpenti che era stata occupata dai russi – aggiunge all’Adnkronos -. Tra la foce del Danubio ed il porto Izmail ci sono adesso in attesa di andare ad Instanbul 13 navi che trasportano grano. Inoltre in questi quattro mesi l’Ucraina si è riorganizzata raddoppiando i quantitativi delle esportazioni di grano trasportato con i treni e su gomma”.
“Se prima esportavamo circa un milione di tonnellate di grano al mese attraverso treni e camion – spiega Nikolenko – adesso ne trasportiamo almeno due, che passano anche dal porto di Danzica, in Polonia. È inoltre stata riparata la ferrovia tra Galati, in Romania, e Giurgiulesti, in Moldavia. Siamo in procinto di verificare la sicurezza del tratto via mare da Izmail a Instanbul dato che certamente il trasporto marittimo è il più conveniente tanto che tra Odessa ed altri porti sul mar Nero prima della guerra c’era un traffico di 5 7 milioni di grano al mese (il 90% delle esportazioni di grano) che è molto complicato recuperare integralmente su treno. I porti sono stati costruiti nell’arco di un decennio. Il trasporto ferroviario lo abbiamo organizzato negli ultimi tre mesi”, precisa il Dirigente della Camera di commercio nazionale.
Infine rassicura: “Siamo ottimisti. La fame in Ucraina non ci sarà ed assicureremo alimentazione ed approvigionamento ai paesi verso cui di solito esportiamo”.