Ucraina, Zelensky a Davos: “Combattiamo Putin tutti insieme”

Dobbiamo combattere tutti insieme Putin perché ”le sue ambizioni sono buie, oscure e non solo nei nostri confronti”, ma ‘‘noi dobbiamo investire nella pace e in un ordine mondiale giusto”. Lo ha dichiarato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al World Economic Forum a Davos.


Colloquio Zelensky-Blinken: “sostegno duraturo”

Zelensky ha avuto anche un colloquio con il Segretario di Stato Antony Blinken che ha promesso ”un sostegno duraturo” a Kiev da parte degli Stati Uniti. “Siamo determinati a continuare il nostro sostegno all’Ucraina e stiamo lavorando a stretto contatto con il Congresso per riuscirci. So che i nostri colleghi europei faranno lo stesso”, ha detto Blinken a Zelensky. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Joe Biden, si è unito all’incontro e ha detto a Zelensky che gli Stati Uniti e i loro alleati sono determinati “a garantire che la Russia fallisca e l’Ucraina vinca”.

Il leader ucraino su Telegram ha spiegato di aver parlato con Blinken della cooperazione tra Kiev e Washington in materia di difesa aerea. ”La difesa aerea e le capacità a lungo raggio sono particolarmente importanti per il nostro Stato”, ha detto Zelensky. ”Contiamo davvero sul vostro sostegno, che il vostro enorme sostegno continui”, ha detto il Presidente ucraino.

Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina e sono fiducioso che i paesi della Nato continueranno a farlo, perché farlo equivale a investire nella nostra stessa sicurezza”, ha detto il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. “La cosa più importante è che l’Ucraina sia sopravvissuta come paese sovrano ed indipendente. Per loro è una grande vittoria e la Russia sta perdendo ciò che volevano ottenere con la guerra, cioè controllare l’Ucraina. La gente in Ucraina non ha mai avuto meno fiducia di ora nella Russia, vogliono far parte dell’Occidente, della Nato e dell’Ue e questa è una grossa sconfitta per la Russia”.

Secondo Stoltenberg “più restiamo credibili nel nostro appoggio militare all’Ucraina più è probabile che i diplomatici abbiano successo”. “Ciò che accade attorno a tavolo negoziale con i diplomatici è strettamente legato alla situazione sul campo di battaglia”, ha aggiunto. “Quello che conta veramente – ha poi affermato Stoltenberg, a cui è stato chiesto di formulare ipotesi sulla reazione al conflitto all’interno della Russia – sono le cose che facciamo: dobbiamo fare quello che possiamo per alzare il prezzo pagato dalla Russia. Naturalmente quando hanno perso 300mila uomini tra morti e feriti, migliaia di veicoli corazzati, centinaia di tank, questo conta per i cittadini russi, la cui economia è in difficoltà. Stanno pagando un prezzo economico e politico, sono politicamente più isolati”, ha sottolineato.

“Quello che possiamo fare non è prevedere con certezza quello che accadrà ma massimizzare le probabilità che ad un cento punto il presidente russo Putin capisca che portare avanti questa guerra avrà un prezzo troppo alto. E accetti di sedere al tavolo per negoziare una qualche forma di pace equa e duratura con l’Ucraina, nazione indipendente e sovrana”.

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