La Commissione dell’Unione Europea ha inviato al Governo italiano una lettera con parere motivato che contesta l’assegno unico per i figli introdotto in Italia nel marzo dell’anno scorso.
Con questa missiva entra in ballo l’avanzamento della procedura di infrazione nei confronti di Roma. A detta della Commissione, infatti, la legislazione italiana viola il diritto dell’Ue in quanto non tratta i cittadini europei in modo equo, il che si qualifica come discriminazione.
In tarda mattinata, inoltre, la Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia per la non corretta applicazione delle norme della direttiva del 2011 sui ritardi di pagamento. La regolamentazione vigente impone alle autorità pubbliche di saldare le fatture entro 30 giorni, 60 per gli ospedali pubblici. Il deferimento è arrivato, per le stesse ragioni, anche a Belgio e Grecia.
