L’Unicef commenta i bombardamenti israeliani nel campo profughi di Jabalia, situato nella Striscia di Gaza, lanciando un allarme legato alla presenza di numerosi bambini tra le vittime e i feriti.
“Le scene di carneficina che provengono dal campo di Jabalia, nella Striscia di Gaza, in seguito agli attacchi di ieri e di due giorni fa, sono orribili e spaventose. Anche se non abbiamo ancora una stima delle vittime tra i bambini, le case sono state rase al suolo, centinaia di persone sono state evidentemente ferite e uccise e fra loro molti bambini“.
“Questi due attacchi – scrive l’Unicef – fanno seguito a 25 giorni di bombardamenti in corso che, secondo le notizie, hanno provocato la morte di oltre 3.500 bambini, senza contare i morti di ieri. Feriti oltre 6.800 bambini. Si tratta di oltre 400 bambini uccisi o feriti al giorno, per 25 giorni di fila. Questa non può diventare la nuova normalità. I campi profughi, gli insediamenti per gli sfollati interni e i civili che li abitano sono tutti protetti dal Diritto internazionale umanitario. Le parti in conflitto hanno l’obbligo di rispettarli e proteggerli dagli attacchi“.
“Attacchi di questa portata contro quartieri residenziali densamente popolati possono avere effetti indiscriminati e sono assolutamente inaccettabili. I bambini hanno già sopportato troppo. L’uccisione e la prigionia dei bambini devono finire. I bambini non sono un obiettivo”.
L’Unicef conclude la nota ribadendo il suo urgente appello a tutte le parti in conflitto per un immediato cessate il fuoco umanitario, per garantire la protezione di tutti i bambini e per un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli per fornire aiuti salvavita su larga scala in tutta la Striscia di Gaza, secondo il Diritto Internazionale Umanitario.
(Foto da Pixabay)