Audizione sul tema della Manovra economica per il 2024 del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha partecipato alla riunione della commissione Bilancio della Camera, durante la quale è stata ripresa l’esame della manovra. Al suo ingresso in aula, ha scherzato dicendo: “Ho interrotto le ferie a qualcuno.”
Durante il suo intervento di apertura, Giorgetti ha evidenziato che l’esame della legge di bilancio al Senato ha portato a diversi cambiamenti che, complessivamente, hanno migliorato tutti i saldi della finanza pubblica. Ha citato le modifiche apportate a Palazzo Madama, tra cui le misure relative alla previdenza per medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari, così come le disposizioni per contrastare il disagio abitativo e quelle relative alle infrastrutture. Giorgetti ha sottolineato che la proposta originaria del governo è stata mantenuta intatta e valutata positivamente.
Il Ministro ha successivamente affrontato le questioni riguardanti l’ammissibilità degli emendamenti, precisando che circa 250 proposte su oltre mille dell’opposizione sono state considerate inammissibili. Inizialmente disponibile a rispondere solo sul tema della manovra, Giorgetti ha successivamente accettato di rispondere alle domande dei commissari anche riguardo al Mes e al Patto di Stabilità, a seguito delle richieste dell’opposizione.
Giorgetti ha definito il nuovo Patto di Stabilità come un compromesso, evidenziando che si tratta di un sistema di regole complesso e dinamico. Ha sottolineato la coerenza tra le previsioni della Nadef e le correzioni previste dal nuovo Patto di Stabilità e Crescita, affermando che non sono previste manovre aggiuntive.
Riguardo al Mes, il ministro ha chiarito che non è né la causa né la soluzione del problema italiano, che è il debito. Ha esortato a mantenere sotto controllo il debito, definendo l’attenzione sul Mes come una “allucinazione psichedelica” degli ultimi quattro anni.
Infine, Giorgetti ha affrontato la questione del Ponte sullo Stretto, ritenendo non scandaloso che il Fondo Coesione e Sviluppo delle regioni interessate partecipi in qualche modo al progetto.