“La nostra priorità è avere sistemi di difesa aerea. Ne abbiamo bisogno in punti geografici molto concreti, per risparmiare energia, per salvare persone, per proteggere i cereali e il loro transito, per proteggere le rotte che li portano in Asia e in Africa“. Lo afferma il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, presente al quartier generale nella Nato a Bruxelles per la ministeriale della Difesa. “I missili a lunga distanza sono molto importanti – continua il leader ucraino – ne abbiamo bisogno per scacciare la Russia dalla nostra terra. E la terza cosa è come difendersi, non è solo controffensiva: e per questo serve l’artiglieria. Sono tre cose molto concrete“. Per Zelensky questi elementi sono indispensabili per riuscire a fermare la guerra, che è giunta, a sua detta, nelle fasi finali, quelle più complicate.
Nel corso della riunione Nato, presenziata dai ministri della Difesa dell’Alleanza e dai membri del Gruppo di Contatto per l’Ucraina, si sta affrontando anche quanto accaduto al gasdotto nel mar Baltico: “Se sarà mostrato che c’è stato un atto ostile contro una infrastruttura della Nato, sarà un fatto molto serio e la risposta sarà forte e determinata“. Lo afferma Jens Stoltenberg in un punto stampa. “Oggi – continua Stoltenberg – dobbiamo mobilitare maggiore sostegno all’Ucraina, mi aspetto che altri alleati annuncino oggi nuovi sostegni all’Ucraina. Il presidente Putin si prepara nuovamente a usare l’inverno come arma di guerra, attaccando il sistema energetica. Dobbiamo prevenire che ciò avvenga“.
Zelensky, infine, come riporta Sky, ha espresso il suo pensiero anche sul conflitto in corso tra Israele e Hamas. “Noi siamo in guerra e comprendiamo cosa significhi avere attacchi terroristici. Ricordo i primi giorni della nostra guerra su larga scala iniziata con attacchi terroristici dalla Bielorussia con missili e dall’esercito russo e sapete che è stata la più grande tragedia che abbiamo avuto. Così tante persone morte ed è stato molto importante non essere soli. Può aiutare a salvare la nazione. Perciò la mia raccomandazione ai leader del mondo è di andare in Israele per sostenere le persone, non sto parlando di istituzioni, ma solo di sostenere le persone che hanno subito attacchi terroristici. Le persone che stanno morendo ora. Questo è molto importante“.