La Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) ha comunicato che sono 1.972 medici e odontoiatri attualmente sospesi dagli Albi dei Medici e degli Odontoiatri italiani per mancato rispetto dell’obbligo vaccinale. Sono lo 0,4% degli iscritti che sono in tutto 467.611.
Inoltre la Federazione ha sottolineato che sono tuttavia 33.534 (il 7,2% del totale) i medici che, sulla piattaforma del green pass, risultano inadempienti.
Il Presidente Fnomceo Filippo Anelli sottolinea: “Si tratta di un dato grezzo, che non fotografa la reale situazione dei sanitari inottemperanti e che comprende, ad esempio, anche i colleghi che non possono vaccinarsi o che devono differire la dose per motivi di salute, quelli che sono risultati positivi al Covid e devono quindi posticipare l’appuntamento, quelli che sono in attesa del booster avendo già la prenotazione. E poi, quelli che si sono vaccinati all’estero e che non sono stati registrati sulla piattaforma italiana”.
Il DL 172 pone in capo agli Ordini degli esercenti le professioni sanitarie la verifica automatizzata, attraverso la Piattaforma nazionale del Digital green certificate, del possesso delle certificazioni verdi comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione, comprensiva della dose booster.
Anelli rileva che: “La prima estrazione dei dati, fatta il 20 dicembre ha segnalato oltre 60mila nominativi, che si sono oggi dimezzati: segno che molti colleghi hanno comunicato di essersi messi in regola. Sono partite anche, dopo gli opportuni accertamenti, le prime sospensioni e altre sono in arrivo. Ringraziamo gli Ordini territoriali per il loro lavoro. Si tratta di un grosso onere che è però collegato alla responsabilità propria degli Ordini, quella della tenuta degli Albi. L’intento non è punitivo. L’obiettivo è tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nella erogazione delle prestazioni di cura. Se poi vengono rilevate anche infrazioni deontologiche, come accade, ad esempio, con i sanitari che diffondono messaggi no-vax, in parallelo saranno aperti anche procedimenti disciplinari”.