11 Settembre 2001: uno spazio per ricordare

Sono innumerevoli le volte che qualcuno, almeno una volta nella vita, ha pronunciato la frase “il mondo sta cambiando”. Impensabile credere che possa essere altrimenti.
Dai secoli dei secoli il mondo è sempre cambiato e lo fa ha fatto in una manciata di secondi, o meglio, qualche potere forte il mondo lo fa cambiare a tavolino, ma a noi, popoli, un evento catastrofico fa cambiare la vita in molto meno.

Notizie certe e altre ancora da capire, paura, tristezza, incertezza, confusione e una lista di emozioni e sentimenti che potrebbero durare all’infinito. Non sappiamo con certezza cosa possa scaturire nella mente del singolo individuo alla vista di una tragedia, ma complottismi a parte, qualcosa di certo c’è: l’11 settembre 2001 ha aperto i canali di una precarietà che continuiamo a portarci dietro.

11 settembre 2001: i meri fatti per ricordare e non sentenziare

Una giornata di sole estivo come tutte le altre. Martedì 11 settembre del 2001, quattro aerei di linea delle compagnie United Airlines e American Airlines, sono stati dirottati da 19 terroristi. I primi a raggiungere i bersagli furono il volo 11 e il 175, che colpirono le Torri Gemelle. Il volo 77 raggiunse il Pentagono mentre il quarto, diretto alla Casa Bianca, precipitò in un campo della Pennsylvania.

La torre nord del World Trade Center viene  colpita alle 8:46, la seconda dopo venti minuti. Il cuore dell’America è stato ormai colpito e tra lacrime e incredulità, il Paese si muove per evitare in qualsiasi modo ulteriori attacchi, senza sapere quella follia come possa evolversi.

Alle 10:28 crolla la prima torre, poco dopo crolla anche la seconda. Fumo, fiamme, macerie, 2977 morti e oltre 6mila feriti.

Una storia trita e ritrita che ognuno di noi ha il dovere di sapere. Ma ogni cittadino ha anche il diritto di pensare, di credere e mantenere fede alla propria idea in merito non ai fatti, ma su ciò che li ha preceduti e seguiti.
Questa è la nostra scelta, oggi, 11 settembre 2022 a distanza di 21 anni da quel triste giorno, non si sentenzia, si ricorda.

(Foto Pixabay)

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it