ghetto - ebrei - Ph.maria lavinia sperotti

16 ottobre 1943: rastrellamento del Ghetto di Roma

Il 16 ottobre del ’43 era sabato, Shabat, giorno di riposo per gli ebrei e il sabato nero per il Ghetto di Roma. Per i nazisti, l’occasione programmata per sorprenderli nelle loro case. Sono un centinaio le  milizie di Herbert Kappler che arrivano con i camion.
Bussano alle porte. Non esitano a sfondarle se da dentro si tarda ad aprirle. Vi entrano e leggono l’ordine perentorio dattiloscritto: «Dovete essere pronti in 20 minuti, portare cibo per 8 giorni, soldi e preziosi, con voi anche i malati, nel campo dove vi porteranno c’è un’infermeria…». Rastrellano 1024 persone, tra cui oltre 200 bambini.In contemporanea, per gli altri quartieri di Roma, altri 200 soldati tedeschi svolgono la stessa «caccia all’ebreo».

Uomini, donne, bambini, anziani, ammalati, perfino neonati: tutti vengono caricati a forza sui camion e portati al Collegio Militare di via della Lungara: a poca distanza da S. Pietro.

Di quelli rastrellati  al Ghetto il 16 ottobre 1943 ,ne sono tornati solo 16, quindici uomini e una sola donna, Settimia Spizzichino.Nessuno dei 207 bambini.
Una lapide sulla facciata della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte in Via del Portico d’Ottavia, posta nel 1964, ricorda che «qui ebbe inizio la spietata caccia agli ebrei…».

Mantenere viva la memoria affinché non si ripetano tragedie simili

Una memoria che sappia essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l’antisemitismo“. Così in una nota la Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Sul tema è intervenuto anche il neo eletto Presidente del Senato, Ignazio La Russa. In una nota si legge: “Il rastrellamento del ghetto di Roma rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia È compito di tutti, a cominciare dalle più alte istituzioni, tramandarne il ricordo affinché in futuro non si ripetano mai più simili tragedie. 

Molti altri leader politici e rappresentanti delle Istituzioni hanno espresso la ferma volontà di mantenere viva la memoria della barbarie compiuta verso gli ebrei romani per contrastare nel futuro ogni forma  di intolleranza, razzismo, antisemitismo e totalitarismo. Tra gli altri:Lorenzo Fontana, Matteo Salvini,Giuseppe Conte,Carlo Calenda,Nicola Zingaretti e il Sindaco di Roma ,Roberto Gualtieri ,presente alla cerimonia per il 79esimo anniversario della deportazione dal Ghetto ebraico di Roma.

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