18 marzo: Giornata mondiale del riciclo

Per sottolineare l’importanza del riciclo e sensibilizzare cittadini e istituzioni nella tutela dell’ambiente, la Global Recycling Foundation, ha istituito la giornata mondiale del riciclo che si celebra il 18 marzo.

In occasione di questa giornata, il Consorzio nazionale imballaggi, fa un primo bilancio del 2020, un anno difficile fortemente segnato dall’emergenza sanitaria.

C’è stata una diminuzione degli imballaggi immessi sul mercato pari al 7% che corrisponde a un milione di tonnellate di packaging in meno. Il riciclo nel 2020 aumenta dell’1% e dal 70% del 2019 dovrebbe passare al 71%. Questi dati equivalgono a  9 milioni di tonnellate di imballaggi riciclati.

Il Presidente del Consorzio nazionale imballaggi, Luca Ruini, spiega che: “Sono ovviamente calati i conferimenti dal circuito di hotel, bar e ristoranti. Ma, grazie alla crescita della raccolta differenziata urbana, stimiamo che la contrazione delle quantità complessive avviate a riciclo sia più contenuta. Il riciclo dei rifiuti di imballaggio di origine domestica, quindi, ci ha permesso di superare il 70% del 2019.  Dovremmo aver messo a segno un 71% di riciclo totale, anche in un anno così difficile”.

Il primo quadrimestre del 2020 aveva visto scongiurare un’emergenza rifiuti grazie all’efficace collaborazione fra il sistema consortile, le Istituzioni, i gestori e gli impianti. Già prima della fine di marzo, infatti, il blocco di settori economici che tradizionalmente impiegano il materiale riciclato, stava mettendo in difficoltà la filiera. Il sistema consortile aveva così lanciato l’allarme e proposto un modello di intervento capace di gestire la fase più acuta attraverso provvedimenti urgenti per l’anello della catena più sotto pressione.

Il Presidente Ruini commenta: “Anche durante i mesi dell’esplosione dell’emergenza i ritiri dei rifiuti di imballaggio da raccolta urbana non si sono mai interrotti. Anzi, hanno continuato a crescere. Il primo quadrimestre del 2020, quello che ha segnato l’inizio della pandemia, ha visto i conferimenti al sistema consortile aumentare per tutti i sei materiali d’imballaggio, pur con percentuali diverse. Un fenomeno chiaramente legato all’aumento degli acquisti di prodotti imballati nei comparti dell’alimentare, della detergenza e della farmaceutica”.

Conai rivela anche una prima previsione per l’anno in corso. Per il 2021 si prevedono nuovi miglioramenti nei risultati. É infatti atteso un incremento dell’immesso al consumo di imballaggi e dei loro quantitativi avviati a riciclo, che a fine anno dovrebbero arrivare a rappresentare il 71,4%. È quindi legittimo aspettarsi che il 2021 possa chiudersi con quasi 9 milioni e mezzo di tonnellate di packaging riciclate.

I dati dell’indagine “Packaging sicuro e sostenibile: le percezioni”

Il 48% degli italiani, quasi un intervistato su 2, privilegia gli imballaggi che permettono di visualizzare facilmente la data di scadenza del prodotto. Subito dopo l’attenzione va alle caratteristiche ‘sostenibili’ del pack. Soprattutto c’è attenzione al fine vita come la compostabilità (37%) e riciclabilità (36%).

Sostenibilità ed eco-design sono sempre più spesso al centro delle ricerche e del dibattito per le nuove caratteristiche richieste agli imballaggi. Si fa più attenzione alla riduzione delle materie prime utilizzate, all’opportunità di impiegare materiale riciclato e al design che ne assicuri la riciclabilità o la compostabilità.

La normativa europea dell’ultimo biennio incentiva l’evoluzione sostenibile del packaging e le aziende, a loro volta, si orientano verso soluzioni sempre più innovative ed efficienti, compatibilmente con il ruolo chiave degli imballaggi. Il pack deve infatti proteggere, custodire il prodotto durante il trasporto e favorirne l’ottimale conservazione, ma appena posizionato sullo scaffale influisce senza dubbio sulla scelta dell’acquisto e sulla percezione del brand da parte del consumatore.

Secondo i consumatori il prodotto è sostenibile, innanzitutto, se il suo imballaggio è riciclabile (per il 71% dei rispondenti) o se è realizzato con materiale riciclato (69%). Se un pack non risulta riciclabile, 1 italiano su 4 (25%) lo acquista lo stesso; il 47% lo acquista ma mal volentieri; il 22% cambia idea e si orienta su un prodotto con pack riciclato o riciclabile, il 5% oltre a non acquistarlo ne sconsiglia anche l’utilizzo nella cerchia di amici e familiari.

Peraltro il 39% degli Italiani apprezza anche imballaggi che fra le loro caratteristiche hanno la  riutilizzabilità o richiudibilità. Questo è segno della consapevolezza di quanto anche il riutilizzo di un packaging sia un’importante leva di economia circolare e tutela dell’ambiente.

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