Perché i russi vogliono conquistare a tutti i costi Mariupol

L’accanimento degli attacchi che le Forze armate russe stanno rivolgendo alla “roccaforte” di Mariupol, città costiera Ucraina sul mare d’Azof, non sono casuali.

Un primo motivo per accanirsi sulla città costiera Ucraina, che si affaccia sul mare da Zoff,  e’ quello che da quella posizione i russi vorrebbero aprirsi un corridoio tra la Crimea e il Donbass e che consenta un arrivo più rapido dei loro uomini e mezzi al centro dell’Ucraina e quindi anche alla stessa capitale.

Ma c’è un secondo motivo che spinge i russi ad accanirsi sulla cittadina Ucraina.Uno degli obiettivi di Putin è, infatti, quello di neutralizzare, nella città di Mariupol, il Reggimento “Azof” in cui prestano servizio le Forze Speciali dell’Ucraina è che oggi è inquadrato nella Guardia  Nazionale  Ucraina, nato con ispirazione dichiaratamente neonazista.

Fu istituito con lo scopo principale di contrastare le crescenti attività di guerriglia dei separatisti filo-russi durante la guerra del Donbass del 2014. Il Reparto  è divenuto famoso a seguito di reiterate accuse di crimini di guerra e torture denunciate dai gruppi ucraini filo russi del Donbass.

Secondo fonti governative russe il Reggimento “Azof” sarebbe composto per la maggior parte da volontari, provenienti da partiti e movimenti politici legati all’estrema destra ucraina e integrati da volontari d’ispirazione nazifascista e neonazista provenienti anche da diversi paesi europei tra cui Italia, Francia, Spagna e Svezia.

Invece, fonti del Governo di Kiev negano che il Reggimento  “Azov”  sia composto per la maggior parte da volontari, provenienti da partiti e movimenti politici legati all’estrema destra ucraina e integrati da volontari d’ispirazione nazifascista  e neonazista provenienti anche da diversi paesi europei tra cui Italia, Spagna, Francia e Svezia.

Sempre le medesime fonti ucraine affermano che il Reparto, sebbene inizialmente avesse attratto molti giovani ideologicamente legati all’estrema destra, oggi si compone per il 70-80% di militari effettivi politicamente neutrali.

Probabilmente, quando Putin, in occasione di uno dei suoi primi discorsi,  definì’  le Autorità ucraine un insieme di terroristi  neonazisti, probabilmente alludeva anche a questa componente  delle “forze speciali” ucraine.

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