É sorta una polemica tra i Sindacati di Polizia e il Compartimento della Polizia Stradale della Lombardia sulla circolare, che ne ribadisce una precedente dell’anno scorso, che “‘sconsiglia’ agli equipaggi di inseguire vetture che non rispettano l’alt”.
Secondo quanto scrive la Dirigente Maria Dolores Rucci, “le pattuglie si devono limitare ad annotare il numero di targa e comunicarlo ad altre pattuglie delle forze dell’ordine per ridurre i rischi per gli stessi agenti e per gli automobilisti estranei all’operazione”.
“ Con le direttive impartite” – afferma la Polizia Stradale, dopo la direttiva del Compartimento della Lombardia – “non si è mai voluto venir meno al compito di inseguire gli automobilisti inottemperanti all’obbligo di arrestarsi all’alt ma c’è l’esigenza di garantire la maggiore tutela possibile all’incolumità degli utenti stradali e degli stessi operatori di Polizia“.
“Agli operatori – prosegue la Stradale – si raccomanda di adottare in tali occasioni tutte le opportune cautele senza, ovviamente, venir meno ai propri compiti istituzionali”.
“Le disposizioni – precisa il Dipartimento – impongono l’acquisizione di tutti gli elementi descrittivi ed identificativi dell’automobile in fuga da condividere tempestivamente con la centrale operativa della Polizia Stradale che, mediante un’attività di coordinamento, coinvolgerà anche altri equipaggi in supporto a quello inseguitore”.
Per il Sindacato Autonomo di Polizia la circolare ha generato un senso di scoramento fra gli operatori della Specialità. Peraltro, secondo quanto dice il SAP, nella circolare vengono anche elencate le numerose conseguenze nel caso in cui la pattuglia decide di fermare comunque l’auto. Il Sindacato dice di volersi preoccupare di assicurare i delinquenti alla giustizia e non delle conseguenze interne: “questo è mortificante per gli operatori”.