Da quanto ha scritto il GIP di Milano, Carlo Ottone De Marchi, la 41enne avrebbe ucciso la figlia con “premeditazione”.
Da quanto si è appreso, la madre avrebbe soffocato la bambina, di appena due anni, per “colpire” il marito. Il padre della piccola, infatti, aveva preso la decisione di chiedere il divorzio.
Il Giudice, che al momento suggerisce questa seconda aggravante al Pm di Pavia Roberto Valli, ritiene la sussistenza delle esigenze cautelari. Per via di “un grave e concreto pericolo di reiterazione di fatti analoghi e comunque altri gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale”. E a questo proposito il GIP continua, affermando che “tale pericolo è desumibile dalla premeditazione della condotta. Dallo svolgimento dell’attività delittuosa, dal comportamento dell’indagata antecedente ai fatti in cui dichiarava il proprio proposito di rivalsa”, visto che la donna non accettava la separazione.
A ciò si aggiunge la “particolare vulnerabilità” della figlioletta “priva di qualsiasi strumento di difesa”. Aggravato dal fatto che la donna “è madre di altri due figli”.
Da quanto si legge nell’ordinanza, alla 41enne non è stata riscontrata “una condizione di infermità mentale tale da escludere o da far ritenere persa la capacità di intendere e volere”.
Al momento, la donna è reclusa nel carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio aggravato.