71° Festival di Sanremo nell’era Covid-19

71° anni e  il Festival di Sanremo non li dimostra. “Speriamo che la qualità delle canzoni sia buona...”, scherza durante la conferenza settimanale al Ministero della Salute, Gianni Rezza, Direttore della Prevenzione del Dicastero guidato da Roberto Speranza.

“Credo che le misure da prendere siano le stesse che servono per altre manifestazioni, non so se possano esserci regole particolari”. Mentre Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, si è spinto ancora oltre, chiedendo addirittura aiuto al festival per la campagna vaccinale. “Mi auguro – dice Locatelli – che il Festival sia un’opportunità, per queste persone che hanno capacità trascinante sul pubblico. Capacità di rimarcare quanto sia importante aderire convintamente alla campagna di vaccinazione – precisa – senza sollevare alcuna perplessità sullo svolgimento del Festival, anzi: “Per Sanremo valgono le stesse regole che valgono per qualsiasi evento pubblico, il Festival non fa eccezione”, ha aggiunto.

In effetti a per il 71° Festival di Sanremo il protocollo sicurezza è attivo da un po’ di tempo.  350 persone stanno  lavorando da giorni in città, sottoponendosi a regolari tamponi e utilizzando tutti i presidi di protezione previsti.

L’Asl  ha reso noto di aver già fatto 390 tamponi e di non aver trovato nessuno positivo. La scenografia del 71° festival di Sanremo è quasi pronta.  Il  palco è più generoso rispetto agli scorsi anni, proprio per lasciare più spazio a chi lo calcherà. Compressa  un po’di più  la platea, che sarà decisamente meno affollata.

A questo si aggiungono le parole di Amadeus che chiede a tutte le parti in causa di compattarsi per procedere speditamente alla definizione degli ultimi complicati dettagli organizzativi.

Il countdown verso il 2 marzo sembra partito. A meno di un peggioramento radicale della situazione epidemiologica – a quanto apprende l’Adnkronos – non si fermerà.

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