Lunedì prossimo i lavori della 74/a Assemblea Generale della Cei che si svolgerà a Roma, presso l’Ergife Palace Hotel, dal 24 al 27 maggio, saranno aperti da Papa Francesco. Il tema sarà “Annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita – Per avviare un cammino sinodale”.
L’intervento del Pontefice, previsto alle 16.00 di lunedì, sarà trasmesso in diretta da Vatican Media e su questa pagina di TFnews. Martedì 25 maggio, alle 9.30, sarà il cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Cei, ad avviare la riflessione con la sua Introduzione, che potrà essere seguita in streaming attraverso il canale YouTube e la pagina Facebook della Conferenza Episcopale Italiana.
“All’ordine del giorno, la riflessione sull’attuale contesto che richiede un rinnovato annuncio del Vangelo, in uno stile sinodale“, si legge in una nota della CEI, a segnare così l’avvio ufficiale del Sinodo della Chiesa italiana, con una modalità “dal basso, più volte sollecitato dal Papa.
L’Assemblea sarà quindi chiamata ad eleggere due vice presidenti (per l’area Nord e per l’area Centro), i membri del Consiglio per gli Affari Economici e i presidenti delle Commissioni episcopali. I vescovi provvederanno anche all’approvazione di determinazioni in materia giuridico-amministrativa.
Il Papa ha ricevuto in udienza in Vaticano il Cardinale Bassetti,per definire quanto c’era ancora da concordare in vista dell’apertura dell’Assemblea. Al termine dell’incontro, la Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato che “Il prossimo 24 maggio il Santo Padre Francesco aprirà la 74/a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana presso l’Ergife Palace Hotel di Roma. Dopo l’intervento, previsto alle ore 16.00, il Papa farà rientro in Vaticano”.
Il Pontefice intende così guidare e accompagnare da vicino l’avvio del cammino sinodale italiano, da lui fortemente spronato con richiami a quello che era stato il suo intervento al congresso ecclesiale di Firenze del 2015. Il confronto interno alla Chiesa italiana dovrà partire dalle singole comunità e diocesi per procedere, anche col coinvolgimento dei movimenti ecclesiali – a dire la verità finora ben pochi ne hanno parlato, a parte l’Azione Cattolica -, in uno stile sinodale “diffuso” e con l’orizzonte del Giubileo del 2025.
Tra le questioni più stringenti, nella prospettiva del dopo-pandemia, anche la sempre più scarsa partecipazione dei fedeli, una ridefinizione della presenza della Chiesa nel quadro pubblico italiano, e un nuovo approccio per il coinvolgimento delle giovani generazioni.
Per il Sinodo italiano non sono certo da attendersi ‘strappi’ come quelli in discussione nel cammino sinodale tedesco, su temi come il sacerdozio femminile, la benedizione delle coppie gay, o lo stesso celibato sacerdotale, aspetti su cui nell’ambito della Chiesa di Germania si paventa addirittura uno scisma, laddove in Italia non sono neanche lontanamente sul tappeto. Non sarà certo la Chiesa di cui il Papa è primate a minacciare fughe in avanti in qualsiasi campo. Anzi, il Pontefice ha dovuto in qualche modo ‘faticare’ e insistere perché questo Sinodo finalmente si aprisse.