Toscana in zona rossa. Giani deluso: “I dati stavano migliorando”

 

Questa notte le Regioni Toscana e Campania passeranno in zona rossa, ma il Presidente della Regione Toscana Euguenio Giani, non ha accettato questo cambiamento. La decisione di far entrare la Regione in zona altamente a rischio è stato un provvedimento a quanto pare eccessivo. Il periodo di riferimento, che ha portato a questo passaggio, è stata la settimana tra il 2 e l’8 novembre, quando i casi erano oggettivamente preoccupanti.

Gli ultimi giorni, invece, c’è stato un calo dei contagi che tutto faceva pensare tranne che ad una situazione di emergenza. E’ scattata immediatamente la polemica da parte di Giani che ha postato sui social un video nel quale si è rivolto al Ministro della salute Roberto Speranza con queste parole: ” Avevo annunciato nei giorni scorsi la zona arancione con la volontà di rimetterci in carreggiata. Ora rimane solo un sentimento di sorpresa e profonda amarezza.”

Oltretutto, sembra che anche il rapporto tra tamponi e positivi fosse diminuito, impossibile, quindi, per Giani nascondere la propria delusione pensando al sistema sanitario della Toscana che sta reagendo al Covid con massimo impegno. Infine, il Presidente si è rivolto ai cittadini rassicurandoli sul fatto che lavorerà duramente affinché la Toscana possa uscire da questa situazione nel migliore dei modi, dando anche il giusto appoggio alle attività imprenditoriali duramente colpite.

Attualmente le regioni che si trovano in zona rossa sono sette: Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano, Valle D’Aosta, Toscana e Campania. Nove quelle in zona arancione: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Mentre le ultime cinque in zona gialla: Lazio, Molise, Trento, Veneto e Sardegna.

Secondo gli ultimi monitoraggi ci sono però dei piccoli miglioramenti che vedono, nonostante l’intensificazione della gravità, una leggera riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana scorsa. Questo dato potrebbe essere scaturito dalle misure messe in atto a partire dal 25 ottobre scorso, sia a livello regionale che nazionale.

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