Foggia: operaio muore schiacciato da una lastra di cemento

Ennesima morte bianca. Questa volta la tragedia ha colpito Foggia. Alessandro Rosciano, un operaio di 47 anni, è morto sul colpo dopo essere stato schiacciato da una lastra di cemento.

La tragedia è avvenuta all’interno di un cantiere dove l’operaio stava lavorando. I primi a tentare di soccorrerlo sono stati i colleghi, ma per l’operaio non c’è stato nulla da fare. Sul posto, insieme agli operatori del 118, sono intervenuti i Carabinieri, incaricati delle indagini del caso, e gli uomini dello Spesal dell’Asl Foggia. 

Alessandro Rosciano lavorava come saldatore per il consorzio d bonifica. La vittima, appassionata di ornicoltura, era un allevatore di uccelli conosciuto in tutta Italia: “Il presidente, il consiglio direttivo, i revisori dei conti e tutti i soci dell’Associazione Ornicoltori di Capitanata Federico II, ancora increduli, si associano al dolore che ha colpito la famiglia Rosciano“. Ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto che spetterà ai Carabinieri ricostruirla. 

Anche il personale del 118, giunto poco dopo non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. Il servizio prevenzione infortuni sui luoghi di lavoro ha aperto una regolare inchiesta.

Solo qualche giorno fa a Modena, Laila El Harim era morta mentre lavorava nell’azienda d’imballaggi “Bombonette” di Camposanto. Solo nel 2021 le denunce di infortunio presentate all’Inail tra gennaio e giugno sono state 266.804, registrando un incremento dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020, 538 delle quali con esito mortale.  L’Istituto Nazionale di Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro sottolinea che il confronto con l’anno 2020 richiede “cautela” perché i “dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19“.

 

 

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