All’Università di Perm, un uomo è entrato nell’ateneo e ha aperto il fuoco contro le persone, uccidendone – secondo fonti – cinque e ferendone dieci. Il responsabile è stato ripreso da una videocamera all’ingresso del campus: si tratterebbe del 18enne Timor Bermansurov. Il giovane è stato catturato e ucciso durante l’arresto.
Il Ministero della Sanità ha dato conto dei dieci feriti, alcuni raggiunti dai colpi d’arma da fuoco, altri lanciandosi dal secondo piano dell’edificio per sfuggire al killer. Ma altre fonti parlano di almeno 20 feriti.
L’autore della strage a Perm non è morto, come invece è stato affermato in precedenza da fonti ufficiali. Al momento si trova infatti in ospedale ed è vivo. Lo ha detto il Comitato Investigativo russo, citato da RIA Novosti.
L’assalitore del campus sarebbe stato identificato – rende noto il canale Telegram Bazn considerato vicino alle agenzie di sicurezza- come Timur Bekmansurov 18 anni, iscritto al primo anno di giurisprudenza. Bekmansurov, secondo il sito di notizie di Perm, 59.ru, avrebbe lasciato un post su Facebook prima di entrare in azione in cui anticipava l’attacco e le motivazioni.
“Non è stato un attentato terroristico. Non sono membro di organizzazioni estremiste. Nessuno sapeva quello che avrei fatto. Ho organizzato tutto da solo“, il testo del post. Bekmamsurov parla di sé come di una persona “sopraffatta dall’odio“.