Laura Ziliani: soffocata con un cuscino dopo essere stata drogata

Continuano le indagini sulla morte di Laura Ziliani, sulle due figlie e il fidanzato.

Secondo gli investigatori la donna sarebbe stata soffocata con un cuscino dopo essere stata drogata con una tisana. Ora bisogna vedere quali elementi sul cadavere, a distanza di 140 giorni dal decesso, possano ancora essere trovati a sostegno della tesi del soffocamento non violento.  

La morte di Laura Ziliani sarebbe avvenuta la notte tra il 7 e l’8 maggio mentre dormiva “sotto effetto di ansiolitici potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa”.

La terza sorella Lucia di Silvia e Paola Zani ha dichiarato che nelle ultime settimane “non mi fidavo delle mie sorelle. Hanno preso il carattere del papà che era violento e cattivo. Diceva molte parolacce alla mamma“. La ragazza ha riferito anche che ha iniziato a non fidarsi più di loro quando : “avevano detto che la nonna è perfida come un serpente e altre brutte cose degli zii“. 

Alessandra Sabatucci, Gip per il caso di Laura Ziliani, ha dichiarato: “La condotta, già di per sé di indicibile gravità, risulta ancora più odiosa” se si pensa che “gli indagati hanno privato Zani Lucia, soggetto disabile e in tutto dipendente dalla madre, dell’unico genitore superstite“. 

Ora si aspetterà martedì dove inizieranno gli interrogatori di garanzia di Mirto Milani, Silvia e Paola Zani, arrestati venerdì scorso con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Lo riportano Bresciaoggi e l’edizione bresciana del Corriere della Sera. I tre compariranno davanti al gip Alessandra Sabatucci, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pm Caty Bressanelli. Al momento le ragazze sono al carcere bresciano di Verziano, mentre Mirto si trova nell’altro carcere di Brescia, Canton Mombello.

Lucia Zani, la terza sorella, ha dichiarato alla fine del suo incontro con il Gip: “non potrò mai perdonarle per aver ucciso la mia mamma”.

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