Ieri alla mezzanotte si è chiusa la campagna elettorale segnata in verità da una sbiadita e troppo scontata lotta politica, dalla consueta sfida tra i vari partiti, ma anche da scandali e veleni spesso tirato fuori dal cilindro a svolò meramente di propaganda politica più che per amore dell’etica e della giustizia.
Per il Centro Destra, Matteo Salvini, che si fa ritrarre a Roma abbracciato con Giorgia Meloni, assistito da un distaccato Antonio Tajani, ha fatto gli ultimi comizi in Calabria.
Giorgia Meloni, tuttavia, con stupore e forse un po’ di delusione del suo storico elettorato milanese ha chiuso invece a Roma.
Per il Movimento CinqueStelle, Conte ha concluso il suo lungo tour elettorale in un bagno di folla in Piazza a Napoli, in compagnia dei suoi fedelissimi Roberto Fico e Luigi Di Maio.
Per il Centro Sinistra il leader dei Dem Enrico Letta ha chiuso la sua campagna a Siena dove è anche candidato alle suppletive e l’ex ministro Gualtieri candidato Sindaco di Roma annuncia dal palco che se la vedrà al ballottaggio, mentre Calenda si dice convinto che finirà testa a testa con lo stesso Gualtieri.
Oltre la battaglia dei Sindaci, però, il voto delle liste darà risposte alle tante partite aperte all’interno delle due coalizioni. È stata una campagna elettorale dura, sulla quale sono intervenute vicende giudiziarie clamorose, come il caso Morisi nelle fila della Lega e quello della condanna dell’ex Sindaco Lucano.
Ma c’è stato l’intervento anche di inchieste giornalistiche che hanno fatto e fanno discutere come quella di Fanpage sui rapporti tra Fdi e il mondo dell’estremismo di destra: tutti elementi che potrebbero avere conseguenze nel voto di domenica e lunedì.
Vedremo come è quanto risponderanno i quasi 20 milioni di italiani chiamati al voto con città il cui voto sarà significativo come Torino, Milano, Roma, Napoli e poi con la Regione Calabria m, pezzi del paese in cui il risultato avrà probabilmente un peso anche sulla politica nazionale.