Bonomi (Confindustria): “l’economia può tornare a livelli pre-crisi già in prima metà 2022”

Secondo gli analisti del Centro Studi della Confindustria  “la risalita del Pil italiano nel 2021 è più forte delle attese“.  Gli esperti di Viale dell’Astronomia ritengono verosimile la  “previsione di  un +6,1%, due punti in più rispetto alle stime di aprile, seguito da un ulteriore +4,1% nel 2022. Questa robusta ripartenza del Pil, pari a oltre +10% nel biennio, dopo il quasi -9% del 2020, riporterebbe la nostra economia sopra i livelli pre-crisi nella prima metà del 2022, in anticipo rispetto alle attese iniziali“, che collocavano il traguardo nell’ultimo trimestre del prossimo anno. “La revisione al rialzo è spiegata prevalentemente dall’impatto più contenuto, rispetto a quanto si temeva, della variante Delta del Covid“.

Il leader di Confindustria Carlo Bonomi invoca “una manovra di bilancio che, nel rispetto del sentiero di riduzione del debito pubblico, accompagni il Paese verso l’uscita dalla crisi economico-sociale legata alla pandemia, attraverso una progressiva uscita dalle misure emergenziali, che preveda risorse per sostenere la transizione energetica ed ambientale e per attuare le riforme strutturali che rappresentano la chiave per irrobustire in modo duraturo il potenziale di crescita del paese e che, nello spirito del messaggio lanciato dal Presidente del Consiglio Draghi all’Assemblea degli industriali, non preveda nuove tasse”.

Il Presidente di Confindustria rileva, tuttavia che, “nonostante le prospettive positive lo scenario presenta alcuni rischi. La guardia va quindi tenuta alta sia per garantire che il rimbalzo in atto sia ampio a sufficienza per colmare il divario causato dalla recessione 2020, sia per fare in modo che il tasso di crescita del Pil italiano dal 2022 in avanti sia solido e duraturo. E questa è la vera sfida per l’Italia” – dice il Rappresentante degli industriali.

E’ una sfida – precisa – che implica rompere con il passato, un passato che vede l’Italia agli ultimi posti tra i Paesi avanzati in termini di crescita economica”.

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