Guardia di Finanza: maxisequestro per frode fiscale e riciclaggio internazionale

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, su delega della locale Procura della
Repubblica, stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo emesso in via d’urgenza dal Sostituto Procuratore
dottor Giovanni Tarzia, del valore di circa 4 milioni di euro, per reati tributari, riciclaggio e autoriciclaggio, di cui
circa 3,5 milioni di euro quale profitto della frode fiscale e 500.000 euro circa quale profitto delle condotte di
riciclaggio dei proventi delittuosi dell’evasione fiscale.

Le complesse indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano hanno consentito di
quantificare ricavi pari a circa 8 milioni di euro realizzati da una persona fisica attraverso una compravendita e
sottratti a tassazione in Italia attraverso la fittizia interposizione di veicoli societari esteri.

Oltre a dirottare a Hong Kong proventi imponibili in Italia, la condotta transnazionale oggetto d’indagine ha
avuto lo scopo di sottrarre il patrimonio di una società attiva nel settore automobilistico alle procedure di
riscossione coattiva per debiti tributari insoluti, pari ad oltre 5 milioni di euro.

Il compendio aziendale della società debitrice dell’Erario era composto principalmente da tre autovetture Ferrari
da competizione del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, tutte oggetto di precedente sequestro
preventivo e una di queste già sottoposta a misura cautelare reale.

Al termine degli intensi approfondimenti investigativi, estesi a decine di giurisdizioni estere attivate con procedure
rogatoriali (Hong Kong, Cina, Macao, Svizzera, San Marino, Malta, Monaco, Gran Bretagna, Polonia e Spagna),
è emerso che parte del profitto della frode fiscale è risultato oggetto di successive movimentazioni finanziarie
sempre estero su estero, funzionali ad attività di riciclaggio e autoriciclaggio.

Parallelamente, sono in corso le notifiche dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla
Procura della Repubblica di Milano nei confronti di 7 indagati, tra cui imprenditori e professionisti (un notaio e
un consulente finanziario).

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