Quarantena breve per vaccinati. Cts sta valutando

Il Comitato Tecnico Scientifico si esprimerà nei prossimi giorni sulla richiesta di ridurre la quarantena per i contatti stretti di un positivo che abbiano già ricevuto la terza dose del vaccino. La quarantena per i vaccinati con terza dose, ora di sette giorni, potrebbe essere ridotta tra i tre e i cinque giorni.

Il Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, ha fatto sapere di averne già parlato con il Ministro Speranza.

Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive dell’area metropolitana genovese, ha detto: “Abbiamo oltre 50mila casi covid al giorno, diventeranno molti di più, finiamola con il tracciamento e le quarantene dei contatti. Chi è malato deve stare a casa e dobbiamo finire con il tracciamento. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone (i contatti) per ogni tampone positivo. Più dell’80% degli italiani è vaccinato e per loro il Covid, oggi, è poco più che un brutto raffreddore”.

L’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, ha dichiarato: “È il momento giusto per dare il segnale più credibile del nostro avere fermamente creduto al vaccino e ai suoi effetti benefici. Se dopo aver fatto tre dosi di vaccino, dopo aver acquisito protezione immunitaria oggettivamente in grado di minimizzare gli effetti dell’infezione, dopo aver contrastato la negligenza senza riserve di chi pur potendosi vaccinare non ha inteso farlo, dovessimo sottostare alle stesse identiche regole a cui è indispensabile ed urgente che questi ultimi vengano sottoposti, allora vorrebbe dire che davvero abbiamo sbagliato tutto”.

Minelli afferma: “Tanto valeva fare il no-vax. Allora, valga solo per questi ultimi la regola della quarantena intesa nel senso più pieno del termine e non certamente per intenzioni discriminatorie ma solo perché loro potrebbero farsi forme morbose più violente ed essere più intensi diffusori di contagio”.

L’immunologo conclude: “I soggetti vaccinati con tre dosi hanno verso Omicron almeno una duplice linea di difesa rispetto ai non vaccinati e riservare ai primi gli stessi trattamenti prudenziali dei secondi è davvero un non senso. Si torni senza riserve a mascherine iperfiltranti e ad opportuni controlli con ammende esemplari a chi dovesse non usarle; si eviti l’assembramento in luoghi pubblici e soprattutto si dia un senso reale al Green pass nelle sue formulazioni evolutive, ne va della vita del Paese che non può fermarsi ma anche un po’ della nostra reputazione rispetto a chi continua sghignazzando a sostenere che a fare il vaccino o a non farlo in fondo non cambia un picchio”.


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