Terza settimana di bombardamenti, ma le speranze di vedere una fine continuano ad essere lontane. La conferma arriva dai quarti negoziati tra Ucraina e Russia che hanno avuto luogo ad Antalya in Turchia.
Il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha riferito che l’operazione sta andando secondo i loro piani sottolineando che non hanno attaccato l’Ucraina, ma che si è venuta a creare una “situazione tale da minacciare Mosca”. “Siamo per la soluzione dei problemi. – prosegue Lavrov – Vogliamo dei colloqui seri in Bielorussia. Coloro che riempiono l’Ucraina di armi devono capire che sono responsabili delle proprie azioni”.
Lavrov ha fatto riferimento “all’uso” che l’America ha fatto del territorio ucraino, nonostante la smentita della Casa Bianca e dell’Unione Europea. “Non ci stupisce che abbiano detto che non disponiamo di queste informazioni. Gli Stati Uniti hanno agito segretamente e continuano a farlo nei Paesi ex Sovietici. Non possono passarla liscia sulla produzione di armi chimiche”.
In merito all’attacco avvenuto presso l’ospedale pediatrico, il Ministro specifica che ciò che è stato mostrato dai media è solo parte della verità poiché lo stabile era divenuto la base del battaglione Azov, ovvero l’unità della Guardia nazionale ucraina guidata dai neonazisti.
Segue la risposta di Kuleba: “Abbiamo affrontato la questione del cessate il fuoco di 24 ore ma non abbiamo fatto progressi. Sembrerebbe che altre persone si occupino di questo in Russia”. “Ho cercato di fare del mio meglio – prosegue il Ministro ucraino – ma la situazione più tragica rimane a Mariupol. L’Ucraina non si arrenderà”.