Dalla Russia scaduto ultimatum ai difensori di Mariupol

A Mariupol la situazione, secondo fonti russe,  sarebbe disperata all’interno dello stabilimento metallurgico Azovstal. Le forze armate russe hanno offerto  ai militanti dei battaglioni nazionalisti e ai mercenari stranieri di fermare le ostilità e deporre le armi alle 6 ora di Mosca del 17 aprile. “In cambio delle armi sarà loro risparmiata la vita“, scrive l’Agenzia Stampa russa Tass.

È stata proposta  una tabella di marcia: dalle 5 ora di Mosca verrebbe  stabilita una comunicazione continua tra la parte russa e quella ucraina per lo scambio reciproco di informazioni e dalle 5:30 ora di Mosca viene annunciata la modalità silenzio completo.

Alle 6 ora di Mosca entrambe le parti alzeranno le bandiere (da parte russa rossa, da parte ucraina bianca), su tutto il perimetro dell’Azovstal.

Dalle 6 alle 13 ora di Mosca tutte le unità armate ucraine e dei mercenari stranieri dovranno lasciare l’acciaieria “senza armi e munizioni, senza eccezioni”.

Secondo quanto riferisce la Tass citando il Ministero  della Difesa russo – le forze ucraine  avrebbero chiesto alle autorità di Kiev il permesso di arrendersi – dice il capo delle Forze Armate russe – ma in risposta sono minacciati di esecuzioni.

I russi avrebbero intercettato le comunicazioni radio 367 solo nelle ultime 24 ore, in base alle quali  i resistenti ucraini lamenterebbero una situazione drammatica all’interno dell’acciaieria, dove sarebbero ormai esaurite le riserve di cibo e acqua.

L’ultimatum è scaduto ma al momento mentre scriviamo non si sa quale sia la situazione.

(Notizia in aggiornamento)

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