La Wagner non combatterà più in Ucraina. Così avviene dopo che Prigozhin ha rifiutato di firmare qualsiasi contratto con il Cremlino. Ai mercenari sarebbero stati legate diverse figure di spicco delle forze armate russe. In particolare, secondo la Cnn, il generale Sergei Surovikin – protagonista controverso dell’ultima settimana – sarebbe stato un membro ‘vip’ della Wagner, una sorta di collegamento tra Prigozhin e la macchina militare ufficiale.
Di fatto, come anticipato nei giorni scorsi dal presidente Vladimir Putin, la compagnia viene smantellata in Russia: comandanti e soldati possono firmare individualmente un contratto con il ministero della Difesa per arruolarsi nelle forze armate o possono emigrare in Bielorussia, dove si troverebbe Prigozhin.
Il capo del comitato di difesa della Duma, Andrei Kartapolov, ha affermato che pochi giorni prima del tentativo di ribellione di Wagner, il ministero della Difesa russo aveva annunciato che “tutti i gruppi che svolgono missioni di combattimento” avrebbero dovuto “firmare un contratto” con il ministero. Secondo Kartapolov, Prigozhin non ha firmato i contratti ed è stato informato che “Wagner non avrebbe preso parte a un’operazione militare speciale. Ovvero, i finanziamenti e le risorse materiali non saranno più assegnate al Gruppo”.
Nella Wagner c’erano Surovikin e altri 30 ufficiali delle forze armate russe
Surovikin, però, non sarebbe stato l’unico membro di spicco delle forze armate ‘tesserato’ per la compagnia di mercenari: secondo la Cnn, con lui avrebbero aderito altri 30 ufficiali. Surovikin non appare in pubblico da sabato scorso, quando la Wagner ha marciato verso Mosca prima di fermarsi a 200 km dalla capitale. Soprannominato ‘generale Armageddon’ dopo le operazioni condotte in Siria, Surovikin ha coordinato per un periodo le operazioni della guerra in Ucraina. Non è chiaro, afferma la Cnn, cosa comporti nel dettaglio l’appartenenza alla Wagner per una figura di tale rilevanza. Non si può escludere che il legame con la compagnia di mercenari garantisse vantaggi economici al generale.
Kuleba e Zelensky, la guerra dopo la caduta dei Wagner
“Senza la Wagner sarà più facile per il nostro esercito. Putin si è indebolito a seguito dell’ammutinamento di Prigozhin. Ma l’aspetto principale del golpe fallito è che il mito e la leggenda del Putin forte e invincibile è finito. Ha trovato un accordo con Prigozhin, non lo ha eliminato, è giunto a un compromesso. In questo momento Putin si sente vulnerabile e molti russi se ne sono resi conto. Questa vicenda non è la fine della guerra ma apre una nuova fase del conflitto”. Ad affermarlo è il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Otto e mezzo su La7.
“Sono i cittadini russi a decidere le sorti del loro Paese – sottolinea-, non possiamo imporre certe decisioni: è la differenza tra noi e loro. Il nostro compito è vincere sul terreno di battaglia, prevalere sul tavolo negoziale e fare in modo che questa guerra non si ripeta. Il futuro della Russia dovrà essere deciso dal popolo russo”.
“La storia dimostra chiaramente che le aggressioni fallite rendono sempre deboli le dittature. In effetti, questo è ciò che stiamo vedendo in Russia in questo momento: stiamo vedendo la loro debolezza, di cui abbiamo così tanto bisogno. Più debole è la Russia, e più i suoi capi temono ammutinamenti e rivolte, più avranno paura di irritarci. La debolezza della Russia la renderà sicura per gli altri e la sua sconfitta risolverà il problema di questa guerra”, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, collegandosi con i leader del Consiglio europeo.
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