Capitol Hill

Capitol Hill: per l’assalto del 2021 arriva una condanna a 22 anni

Lui è Enrique Tarrio, capo del gruppo estremista americano dei Proud Boys, che anche se il 6 gennaio 2021 non era fisicamente a Washington a causa di un ordine restrittivo della magistratura, è stato comunque condannato dal giudice Timothy Kelly a 22 anni di carcere per l’assalto a Capitol Hill.

Prima della decisione del Giudice Enrique Tarrio ha letto un messaggio: “Ho avuto molte opportunità per evitare tutto questo e il mio dispiacere più grande sono i danni inflitti ad altri. Mi vergogno e dovrò vivere con questa vergogna per il resto della mia vita. La mia tracotanza mi ha fatto credere che fossi una vittima”, ha proseguito quasi in lacrime. “Non sono un fanatico. Fare danni o cambiare il risultato del voto non erano i miei obiettivi. Quando torno a casa non voglio più avere niente a che fare con la politica, i gruppi, l’attivismo o le manifestazioni“.

A fine agosto erano stati condannati altri capi del gruppo che invece avevano attivamente partecipato all’assalto. Joseph Biggs e Zachary Rehl a 17 e 15 anni; 10 anni a Dominic Pezzola, l’autore uno degli atti più famigerati dell’attacco, quando sfondò una finestra del Senato con uno scudo antisommossa rubato ad un agente e poi si accese un sigaro della vittoria in Campidoglio, e 18 anni a un quarto dirigente dei Proud Boys, il 33enne Ethan Nordean.

La condanna arrivata a Enrique Tarrio è la pena più alta fino ad ora data per l’assalto di Capitol Hill. Anche l’ex Presidente Donald Trump è indagato per aver istigato l’assalto a Capitol Hill; nei giorni scorsi ha attaccato il procuratore generale Jack Smith, che si occupa del caso, definendolo ”uno squilibrato manomesso, cancellato e distrutto documenti, immagini, nastri, prove altamente confidenziali e classificati e tutte le altre forme di informazioni importanti

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