La pubblicazione della prima bozza della Manovra ha generato un dibattito tra maggioranza e opposizione. Il Governo ha sottolineato ingenti finanziamenti per la sanità, raggiungendo €136 miliardi, mentre l’opposizione ha protestato contro presunti tagli orientati alla privatizzazione.
Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, ha condotto un’analisi indipendente sulla Legge di Bilancio 2024, rivelando un incremento del Fabbisogno Sanitario Nazionale di €3 miliardi nel 2024. Tuttavia, critica il mancato rilancio progressivo del finanziamento pubblico, evidenziando che gli aumenti previsti per il 2025 e il 2026 sono insufficienti a compensare l’inflazione. Le misure proposte per la sanità sono specificate come “a valere sul fabbisogno sanitario nazionale”, senza prevedere risorse aggiuntive.
La Manovra del 2024 destina €2,4 miliardi al rinnovo dei contratti sanitari e solo €600 milioni per nuove misure. Dal 2025, il finanziamento alla sanità ritorna ai livelli pre-pandemia, con un aumento del Fondo Sanitario Nazionale (FSN). Tuttavia, l’analisi critica di Nino Cartabellotta della Fondazione GIMBE suggerisce che gli incrementi futuri non compensano inflazione e aumento dei prezzi.
Le Regioni che dipendono dal settore privato riceveranno più fondi, ma senza potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), mettendo a rischio la qualità delle cure e le finanze regionali. La discussione tra Governo e opposizione si intensifica, con preoccupazioni riguardo a presunti tagli e privatizzazione della sanità.
La Fondazione GIMBE sottolinea che le misure proposte sono “a valere sul FSN”, senza risorse aggiuntive. Il rinnovo contrattuale del personale sanitario è sottolineato come essenziale, ma a breve termine potrebbe non affrontare la grave carenza, specialmente degli infermieri. La riforma pensionistica rischia di incidere pesantemente sul personale sanitario, aumentando il rischio di pensionamenti anticipati e un impatto negativo sul SSN.