L’Ocse ha inviato all’Italia una serie di raccomandazioni, riportate nel suo ultimo rapporto, dedicato al nostro Paese. Tra queste indicazioni spiccano quelle di spostare la pressione fiscale dal lavoro al patrimonio, di ridurre le pensioni dei redditi più elevati e di consolidare i conti pubblici, facendo attenzione al debito.
L’Ocse scrive che lo spostamento dell’imposizione dal lavoro alle successioni e ai beni immobili renderebbe il mix fiscale più favorevole alla crescita, consentendo al contempo di incrementare le entrate. Per l’organismo, inoltre, si potrebbe contenere l’incremento della spesa riducendo la generosità delle pensioni per le famiglie a reddito più elevato, mantenendo allo stesso tempo adeguati servizi pubblici e protezione sociale.
Giudicati negativi dall’Ocse i regimi di pensionamento anticipato, che dovrebbero essere eliminati gradualmente. Nel rapporto, infine, Ocse scrive che in Italia “il debito pubblico, quale percentuale del Pil, è tra i più elevati dell’Ocse. Viste le forti pressioni sul bilancio all’orizzonte, occorrono riforme fiscali e della spesa per contribuire a portare il debito su un percorso più prudente. In assenza di variazioni delle politiche, il rapporto debito/Pil andrà ad aumentare. Per riportare il rapporto debito/Pil su un percorso più prudente, sostenere i costi futuri e rispettare le regole fiscali europee, sarà necessario un duraturo aggiustamento di bilancio“.
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