Nella giornata di ieri, mentre a Parigi si svolgeva un vertice dell’Intelligence europea unitamente a quella USA e Israeliana per tentare una soluzione di tregua del conflitto, migliaia di nazionalisti religiosi si sono radunati a Gerusalemme per partecipare a un conferenza per la colonizzazione ebraica di Gaza e alla quale hanno presenziato dodici Ministri del Governo israeliano e quindici dei centoventi Deputati.
”Gaza – ha detto uno degli oratori – far parte della Terra d’Israele. Laddove l’aratro ebraico scava il suo solco, là passa il nostro confine”.
Sul fondale del tavolo conferenziale è stata esposta una grande carta geografica che mostra gli insediamenti ebraici rimossi da Gaza nel 2005 da Ariel Sharon e quelli che i nazionalisti vorrebbero realizzare ora.
Nel suo intervento il Ministro per la sicurezza nazionale e leader del partito di estrema destra ‘Potere ebraico’, Itamar Ben Gvir, si e’ espresso in favore della emigrazione volontaria dei palestinesi da Gaza. ”Dobbiamo incoraggiarla, – ha detto, fra gli applausi della platea – che se ne vadano da qua. Noi – ha aggiunto – dobbiamo tornare al Gush Katif (l’area di insediamento ebraico nel sud della striscia di Gaza sgomberata da Sharon, ndr) e nel nord della Cisgiordania”.
“Dobbiamo farlo – ha spiegato – perche’ questa e’ la Torah, questa e’ la morale, questa e’ la giustizia storica e questo e’ quanto opportuno fare’‘.
Alla conferenza hanno partecipato fra gli altri i rabbini Dov Lior ed Elyakim Levanon, due dirigenti storici del movimento dei coloni.